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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia di guerra

Bruxelles chiede agli Stati di ridurre del 15 per cento i consumi di gas

Il piano è al momento volontario ma la Commissione chiede il potere di imporre la riduzione in caso di allarme. Von der Leyen: "Uno stop completo da parte di Mosca è scenario probabile"

Per far fronte al rischio di un ulteriore taglio delle forniture da parte della Russia, la Commissione europea ha chiesto agli Stati membri di ridurre da agosto e almeno fino al marzo del prossimo anno, i consumi di gas del 15 per cento. Il nuovo regolamento presentato oggi dell'esecutivo comunitario, che al momento è volontario, darebbe a Bruxelles la possibilità di dichiarare, previa consultazione degli Stati membri, un "allerta dell'Unione" sulla sicurezza dell'approvvigionamento, imponendo una riduzione obbligatoria della domanda di gas a tutti i Paesi del blocco. L'allarme potrebbe essere attivato quando esiste un rischio sostanziale di una grave carenza di gas o di una domanda di gas eccezionalmente elevata.

"Uno stop completo della fornitura di gas russo all'Europa è uno scenario probabile" e "dobbiamo essere pronti", ha detto la presidente Ursula Von der Leyen. Domani il Nord Stream 1 dovrebbe tornare a pompare idrocarburi al termine del periodo di manutenzione, ma i governi europei temono che Vladimir Putin possa usare il gas come arma per danneggiare l'industria europea colpendo la già fragile crescita economica. Come parte della proposta, che sarà discussa dai ministri dell'Ue durante un vertice straordinario sull'energia il 26 luglio, gli Stati membri dovrebbero presentare alla Commissione i piani energetici nazionali entro la fine di settembre e fornire un aggiornamento ogni due mesi. I Paesi che richiederanno forniture di gas solidali dovranno dimostrare di aver messo in campo misure per ridurre la domanda a livello nazionale.

Dodici Stati membri hanno già visto le loro forniture di gas russe parzialmente o completamente tagliate. In risposta, l'Ue si è già impegnata a riempire le capacità di stoccaggio del gas almeno per l'80% prima del primo novembre, ma cresce la preoccupazione che sarà un compito difficile poiché la Russia fornisce il 40 per cento del gas importato dal blocco e quell'infrastruttura per ricevere il gas naturale liquefatto manca il gas da fonti alternative.

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