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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il contenzioso

"L'Italia cancelli il divieto di subappalti a cascata", l'Ue rilancia la procedura d'infrazione

La Commissione Ue contesta le norme sugli appalti pubblici. Alcune delle quali nate per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata

Per anni, gli esperti antimafia hanno ribadito che per prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici bisogna colpire le lacune nei controlli nella fitta rete di subappalti. Una battaglia che ha portato a una normativa tra le più stringenti dell'Ue. Troppo stringente, secondo la Commissione europea, la quale, supportata anche da una sentenza della Corte di giustizia Ue, ha da tempo minacciato di multare il nostro Paese se non si adeguerà alle direttive Ue in materia e cancellerà alcune parti della sua legislazione nazionale, "come il divieto per i subappaltatori di ricorrere ad altri subappaltatori", il cosiddetto subappalto a cascata. 

Una minacca ribadita in queste ore: la Commissione europea ha infatti inviata una lettera di costituzione in mora a Roma annunciando che porterà avanti la procedura d'infrazione aperta nel 2018. Il nostro Paese non ha recepito in pieno "le direttive in materia di appalti pubblici e concessioni (direttive 2014/24/UE, 2014/25/UE e 2014/23/UE)", scrive Bruxelles in una nota. Sebbene "prenda atto dei notevoli progressi compiuti dall'Italia nel conformare la propria legislazione al quadro dell'Ue in materia di appalti pubblici - si legge ancora - la Commissione invita l'Italia ad affrontare le questioni ancora in sospeso già sollevate" in precedenza, "come il divieto per i subappaltatori di ricorrere ad altri subappaltatori".

Stando alle precedenti lettere di costituzione in mora, che rappresentano uno dei passaggi della procedura d'infrazione prima del deferimento alla Corte di giustizia Ue e a potenziali multe, la Commissione ha contestato una serie di norme, come il limite di subappaltare oltre il 30% dell'intero appalto. Questo limite è stato cancellato progressivamente, insieme ad altre previsioni che Bruxelles contestava, e per questo la Commissione ha sottolineato i passi in avanti. Ma resta per l'appunto la questione del subappalto a cascata, a cui si sono aggiunti nel frattempo nuovi punti di criticità, come "le disposizioni sulle procedure negoziate senza gara d'appalto" che "non sono conformi alla legislazione dell'Ue", scrive sempre Bruxelles. 

La lettera della Commissione arriva mente in Italia è in discussione la riforma del codice degli appalti pubblici, una delle misure "collegate" al Pnrr. Diversi magistrati ed esperti hanno sollevato il rischio che le nuove norme potrebbero favorire le infiltrazioni mafiosi nei progetti del fondo Ue per la ripresa. 

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