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Giovedì, 28 Marzo 2024
Un freno ai rincari / Spagna

Tetto ai prezzi del gas: "Risparmi in bolletta fino al 40%" (ma per ora solo in Spagna e Portogallo)

Via libera definitivo dell'Ue a Madrid e Lisbona, che potranno fissare per un anno tariffe inferiori a quelle di mercato

Spagna e Portogallo potranno finalmente fissare un tetto temporaneo al prezzo del gas portandolo nell'immediato a 40 euro per megawattora, oltre la metà dell'attuale prezzo sul mercato europeo. I due Paesi hanno infatti ottenuto il definitivo via libera dalla Commissione Ue, dopo che a fine marzo, al summit di Bruxelles, i leader dei 27 avevano trovato un accordo per concedere a Madrid e Lisbona di muoversi autonomamente per far fronte ai rincari delle bollette. La misura si applicherà fino al 31 maggio 2023, e prevede un progressivo aumento del tetto. A ogni modo, secondo alcune previsioni, i consumatori iberici potrebbero ottenere sconti fino al 40% nei prossimi mesi.

Cosa prevede la misura

La misura spagnola e portoghese vale 8,4 miliardi di euro (6,3 miliardi per la Spagna e 2,1 per il Portogallo) e mira "a ridurre i prezzi all'ingrosso dell'elettricità nel mercato iberico abbassando i costi di input delle centrali elettriche a combustibili fossili" e, "in definitiva, il prezzo nel mercato all'ingrosso dell'energia elettrica, a vantaggio dei consumatori", spiega la Commissione. Il sostegno assumerà la forma di un pagamento che opera come contributo diretto ai produttori di energia elettrica volto a finanziare parte del loro costo del carburante.

Il corrispettivo giornaliero sarà calcolato sulla base della differenza tra il prezzo di mercato del gas naturale e un price cap fissato in media a 48,8 euro per megawattora durante la durata del provvedimento. In particolare, durante i primi sei mesi di applicazione del provvedimento, il price cap effettivo sarà fissato a 40 euro. A partire dal settimo mese, il price cap aumenterà di 5 euro al mese, determinando un price cap di 70 euro nel dodicesimo mese.

La misura sarà finanziata in parte dal cosiddetto "reddito di congestione" (vale a dire il reddito ottenuto dal gestore del sistema di trasmissione spagnolo nella vendita di energia elettrica alla Francia, che in qualche modo beneficerà indirettamente della misura iberica), e in parte da una tassa imposta da Spagna e Portogallo agli acquirenti all'ingrosso che beneficiano della misura.

Perché solo in Spagna e Portogallo

I governi di Madrid e Liscona hanno potuto chiedere e ottenere la fissazione di un tetto ai prezzi del gas grazie all’accordo raggiunto al Consiglio europeo del 24 e 25 marzo. In tale occasione, i leader Ue avevano riconosciuto la "eccezione" iberica caratterizzata da bassissimi livelli di interconnessione energetica con il resto del Continente, con un tasso di scambio inferiore al 3%. Un fattore che sta rendendo la crisi del caro bollette ancora più dura per le famiglie e le imprese della Penisola. Da qui la possibilità di prendere provvedimenti in deroga alle regole europee sulla libera concorrenza, come appunto la fissazione di un tetto sulle tariffe. 

La Commissione ha valutato che la misura non viola le norme dell'Ue sugli aiuti di Stato, in particolare per un articolo del trattato "che consente agli Stati membri di concedere aiuti a imprese o settori specifici per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia". Secondo Bruxelles, tale provvedimento è "diverso da altre forme di intervento sui prezzi a causa delle circostanze particolari del mercato elettrico all'ingrosso iberico. In particolare, la limitata capacità di interconnessione della penisola iberica, l'elevata esposizione dei consumatori ai prezzi all'ingrosso dell'elettricità, nonché l'elevata influenza del gas nella fissazione dei prezzi dell'elettricità hanno provocato un turbamento particolarmente grave per l'economia spagnola e portoghese", scrive l'Antitrust Ue.

Per la Commissione, inoltre l'intervento è "appropriato, necessario e proporzionato", "ha carattere strettamente temporaneo in quanto si applicherà solo fino al 31 maggio 2023", "riduce al minimo le distorsioni della concorrenza ed evita possibili impatti negativi sul funzionamento dei mercati elettrici a pronti e a termine", e infine "non comporta alcuna restrizione transfrontaliera al commercio o discriminazione tra consumatori iberici e non iberici".

E l'Italia?

Per il momento, Bruxelles tiene a precisare che il prezzo al tetto del gas è stato concesso in ragione delle particolari condizioni del mercato iberico. Ma è chiaro che i fari di alcuni Paesi Ue, a partire dall'Italia, sono puntati su Spagna e Portogallo per vedere come e se il provvedimento funzionerà nel ridurre l'impatto della guerra in Ucraina sulle bollette. E tornare all'attacco a Bruxelles per ottenere un price cap europeo come fatto già dal premier Mario Draghi all'ultimo summit Ue. 

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