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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La svolta / Regno Unito

Addio alla linea dura di Johnson, con Sunak segni di riavvicinamento all'Ue

Dal Protocollo sull'Irlanda del nord, agli accordi commerciali, alla ricerca e fino alla Difesa, il nuovo premier britannico sembra deciso ad abbandonare lo scontro con Bruxelles

Il Regno Unito di Rishi Sunak sembra intenzionato ad abbandonare la linea dura sulla Brexit di Boris Johnson e a puntare ad un rapporto più stretto e costruttivo con l'Unione europea. Il nuovo esecutivo è in carica da meno di un mese ma ci sono già diversi segnali di riavvicinamento. L'ultimo è arrivato sulla spinosa questione del Protocollo sull'Irlanda del Nord, con il ministro degli Esteri di Dublino, Simon Coveney, che si è detto convinto che sarà possibile trovare un accordo tra Londra e Bruxelles sulle regole commerciali per la regione britannica entro la fine dell'anno.

"Ci sono segnali incoraggianti da parte del governo britannico che, per la prima volta dopo molti mesi, si sta impegnando seriamente per cercare di risolvere la questione attraverso il dialogo e la discussione", ha detto Coveney, e giovedì scorso lo stesso Sunak si è detto soddisfatto dei progressi compiuti finora. I colloqui tecnici sono ripresi nella prima settimana di ottobre per la prima volta in sette mesi sul protocollo che obbliga a controllare alcune merci che si spostano in Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito, controlli che sono stati introdotti in via eccezionale per evitare di dover effettuare i controlli nel confine con l'Eire, controlli che creerebbero un nuovo confine fisico sull'isola che potrebbero portare a una nuova esplosione delle tensioni. "Penso che possiamo farcela entro la fine dell'anno" a trovare un accordo, ha dichiarato Coveney in un'intervista alla radio irlandese Newstalk Radio.

Ieri il Consiglio Ue, dopo una richiesta di Londra, ha dato il via libera definitivo alla partecipazione del Regno Unito al progetto della Pesco, la Cooperazione strutturata permanente in materia di Difesa comunitaria, sulla mobilità militare, un progetto che permetterà alle truppe del Regno di muoversi più facilmente sul territorio europeo. Si tratta di una misura a cui Londra ha deciso di aderire in conseguenza alla guerra in Ucraina, ma che potrebbe aprire la strada ad altre forme di cooperazione in materia di Difesa, come ad esempio negli acquisti comuni di armamenti.

Il premier britannico sta stracciando poi le regole commerciali dei suoi due predecessori sugli accordi di libero scambio con altre nazioni del mondo, dando priorità alla profondità di questi accordi piuttosto che alla velocità. La linea di Johnson era sempre stata quella di puntare a fare più accordi possibili per fare in modo di rimpiazzare il mercato unico europeo con una mercato globale più ampio, nonostante l'Europa resti il primo partner commerciale del Paese. Ora Sunak non sembra così ansioso di fare altrettanto e anzi, sembra più intenzionato a sistemare prima le cose con l'Europa, come appunto sta provando a fare sul protocollo irlandese.

Lo sblocco di queste ultime trattative potrebbe presto aprire la strada ad altri, importanti ambiti di cooperazione, come ad esempio quello sulla ricerca. La Commissione ha congelato la partecipazione di Londra a programmi come Horizon e Copernicus, nonostante fosse inclusa negli accordi sul divorzio. Il ministro britannico per l'Europa, Leo Docherty, la scorsa settimana ha invitato i funzionari europei a consentire all'isola di usufruire dei programmi di ricerca, la cui esclusione starebbe creando una "un'intollerabile incertezza" per le imprese britanniche.

Ad agosto la Gran Bretagna ha avviato una procedura di contenzioso con l'Ue sulla questione, utilizzando un meccanismo previsto dall'accordo post-Brexit, e si è trattato del primo procedimento legale di questo tipo avviato dal Regno Unito contro l'Ue dopo la Brexit. Con il nuovo corso di Sunak anche questo problema potrebbe essere risolto senza bisogno di ricorrere alle vie legali.

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