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Giovedì, 28 Marzo 2024
Benzina e diesel addio

Stop alle auto inquinanti, l'Italia dei biocarburanti resta a piedi (per ora)

Dal 2035 si venderanno in Ue solo veicoli elettrici: deroga agli eFuel tedeschi, bocciate le richieste del nostro governo. Laconico Fratin: "Proveremo che i combustibili naturali sono neutri sulle Co2"

L'Italia ha perso la sua battaglia per provare a inserire un'eccezione per i biocarburanti nel regolamento sullo stop alla vendita delle auto inquinanti dal 2035. La nuova legislazione comunitaria, che mette al bando le auto inquinanti ma fa un'eccezione per quelle alimentate solo con gli eFuel, è stata approvata oggi dal Consiglio Ue Trasporti con la maggioranza dei Paesi favorevoli, il solo no della Polonia e l'astensione di Romania, Bulgaria e Italia. Il nostro governo si è astenuto "perché abbiamo apprezzato il cambiamento di direzione da parte della Commissione nell'accogliere la possibilità di immatricolare anche motori endotermici dopo il 2035 e non solo più solo elettrici", ha detto il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, parlando con i giornalisti a margine della riunione.

La battaglia degli eFuel per salvare i produttori di auto

In realtà non si capisce bene perché il nostro Paese abbia scelto l'astensione e non si sia espresso in maniera contraria (cosa che comunque non avrebbe cambiato le cose), dopo aver sostenuto che si sarebbe opposto a ogni regolamento che avesse una definizione "troppo restrittiva" di carburanti neutri. Nella votazione di oggi non solo è stato approvato il "considerando 11", quello che specifica che l'esecutivo comunitario proporrà un'eccezione per i veicoli che si alimentano solo con "carburanti neutri", ma al testo è stata allegata una dichiarazione in cui si specifica chiaramente che questi carburanti neutri sono soltanto gli eFuel (come chiesto dalla Germania) escludendo esplicitamente i biocarburanti (richiesti invece dall'Italia).

Via libera allo stop alle auto a benzina e diesel entro il 2035, l'Italia si astiene

Dopo l'approvazione del regolamento, si legge nella dichiarazione, la Commissione presenterà un regolamento di attuazione per l'omologazione di auto e furgoni nuovi dal 2035 "istituendo così un processo di omologazione solido e a prova di evasione per i veicoli alimentati esclusivamente, in modo permanente, con Rfnbo", acronimo che significa "Renewable liquid and gaseous fuels of non-biological origin", quindi i carburanti di origine non biologica. Questo esclude in maniera chiara i biocarburanti richiesti dall'Italia. La dichiarazione continua poi affermando "la Commissione proporrà anche, in linea con l'abilitazione legale nell'autunno del 2023, un atto delegato che specifichi come i veicoli alimentati esclusivamente con carburanti elettronici (eFuel) contribuiranno agli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2".

Per la Germania, che si è battuta contro il provvedimento e ha creato una minoranza di blocco, grazie anche al nostro sostegno, è stata una vittoria netta. L'Italia invece, ha contribuito alla vittoria tedesca permettendole di tenere in ostaggio il provvedimento (se Berlino avesse votato contro non sarebbe passato), ma non ha raccolto i numeri a sufficienza per la sua di battaglia, che invece è stata snobbata dai tedeschi.

Il governo sembra comunque non voler accettare la sconfitta e Pichetto Fratin ha sostenuto che ci sarebbe stata una apertura Ue "per una valutazione sulla neutralità tecnologica che potrà potrà essere dimostrata in merito anche ai biocarburanti in una valutazione prima del 2026", quando è prevista la clausola di revisione del regolamento. Io ministro si è detto convinto che l'Italia riuscirà a provare che nei biocarburanti ci sarebbe un "bilanciamento" tra "la parte di captazione" delle emissioni e il "momento in cui (queste) vengono prodotte". "Noi riteniamo che la neutralità tecnologica dei biocarburanti possa essere provata e credo che già nei prossimi mesi dovremo valutarla con delle prove scientifiche", ha aggiunto. Ma al momento non si capisce come potrà fare.

Gli eFuel sono degli 'elettrocarburanti', che vengono creati grazie a un complicato processo chimico che, utilizzando l'elettricità per combinare le molecole di idrogeno dell'acqua con il carbonio della Co2, crea un carburante liquido che funziona nei motori esistenti. Per produrlo si utilizza la Co2 "catturata" nell'atmosfera o dalle fabbriche, e in questo modo questo carburante è considerato a emissioni neutre, nel senso che non crea nuove emissioni ma 'ricicla' quelle che sono state già prodotte in un processo a somma zero. La sua produzione è al momento molto limitata e i costi sono alti, ma piace alle aziende delle auto di lusso, come Porsche e Ferrari, in quanto permetterebbe comunque di salvare i motori a combustione.

I biocarburanti, su cui sta investendo molto l'Eni, sono combustibili prodotti da fonti rinnovabili e naturali, come gli oli vegetali, o da oli e altri materiali riciclati, ma sono comunque fonte di nuove emissioni di Co2, anche se minori dei tradizionali benzina e diesel. Per questa ragione sono esclusi dalla definizione di "carburanti neutri".

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