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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Tassa sui patrimoni dei ricchi e Irpef ridotta per redditi più bassi e partite Iva: il piano della Spagna

Il governo di Madrid ha annunciato un pacchetto fiscale che dovrebbe portare 3 miliardi nelle casse pubbliche. A febbraio

La crisi energetica e la più generale inflazione galoppante, che si stanno trasformando sempre più in crisi sociale in Europa, possono essere affrontate in vari modi. C'è il metodo britannico della neo premier Liz Truss, che ha tagliato le tasse ai più ricchi. E c'è quello spagnolo dell'escutivo di Pedro Sanchez, che ha presentato un piano per ridurre le imposte a chi ha un reddito sotto i 21mila euro e alle partite Iva, lanciando al contempo una nuova tassa sui patrimoni sopra i 3 milioni di euro.

Quali dei due metodi funzionerà meglio lo si capirà nel tempo. Nell'immediato, la mossa di Truss ha fatto crollare la sterlina ai minimi storici sul dollaro, innescando il panico sui mercati finanziari, e lasciando un vuoto enorme nelle casse britanniche che sarà coperto con l'emissione di nuovo debito pubblico. Il piano di Sanchez, invece, prevede di portare all'erario di Madrid, al netto di riduzioni e aumenti, circa 3,1 miliardi. 

Degli sconti sull'Irpef annunciati dal governo spagnolo, guidato dai socialisti in alleanza con la sinistra, dovrebbero beneficiare tra i quattro e i cinque milioni di lavoratori che hanno redditi inferiori ai 21mila euro, ossia il salario medio in Spagna. A questi si aggiungono altri 956mila lavoratori autonomi, per i quali è stato previsto uno sgravio fiscale ad hoc. Il governo ha anche annunciato la riduzione dell'Iva dal 10% al 4% sui prodotti per l'igiene intima femminile come tamponi e assorbenti. Questa tariffa superridotta sarà estesa anche ai preservativi e ai contraccettivi non medicinali. 

Fin qui le riduzioni. Ma come dicevamo Madrid, a differenza di Londra, sta cercando di far cassa a partire da chi può permetterslo: la patrimoniale, che dovrà essere confermata da un'apposita legge, è stata ribattezzata "imposta di solidarietà" e si applicherà ai patrimoni sopra i 3 milioni di euro per due anni, il 2023 e il 2024. Il Tesoro spagnolo stima che interesserà 23mila contribuenti e potrebbe portare 1,5 miliardi l'anno. Altri aumenti dei prelievi fiscali riguarderanno le rendite finanziarie superiori ai 200mila euro, mentre le grandi imprese avranno meno detrazioni sull'imposta sulle società. Da queste misure, Madrid stima altri 2,5 miliardi di incasso aggiuntivo.  

La ministra delle Finanze, María Jesús Montero, ha spiegato di aver optato per una serie di tagli e aumenti "chirurgici", spiegando che "tutte le organizzazioni internazionali concordano sul fatto che bisogna evitare massicci tagli alle tasse”. Occorre dunque scegliere dove agire, e la Spagna ha scelto di far leva sui più ricchi per ridurre le imposte ai redditti medio-bassi. 

A inizio anno, Madrid ha varato un aumento del salario minimo, portato a 1.000 euro e una stretta sui contratti precari che ha portato a un aumento record di quelli a tempo indeterminato. In estate, poi, in accordo con l'Ue, la Spagna ha attuato un tetto al prezzo del gas che, secondo le stime, dovrebbe ridurre in media del 15% le bollette energetiche di famiglie e impresse.  

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