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Venerdì, 29 Marzo 2024
Guerra Russia-Ucraina

“Russia verso il default”: il settore finanziario si prepara al tonfo di Mosca

Tra poche ore scattano le prime scadenze sul debito russo che il Cremlino ha fatto sapere di voler rimborsare in rubli. Ma le agenzie di rating avvertono sulle conseguenze della “ridenominazione forzata”

È partito il conto alla rovescia per il default tecnico della Russia, ovvero la decretata incapacità del Paese di onorare i propri debiti. Tutto inizia con la decisione del presidente russo Vladimir Putin di pagare in rubli anziché in valuta estera i creditori dei “Paesi ostili”, ovvero quelli che hanno imposto sanzioni a Mosca. La lista nera del Cremlino comprende sia gli Stati Uniti che l’Unione europea, verso i quali la Russia ha una serie di debiti che vanno in scadenza proprio nelle prossime ore. 

La volontà di Mosca di pagare debiti e interessi sui debiti in rubli anziché nella valuta pattuita, secondo le agenzie di rating, rappresenta una “ridenominazione forzata” che porterebbe a “un default o un processo assimilabile al default”.

Gli investitori - ha ricordato oggi il Financial Times - attendono 117 milioni di dollari in pagamenti di cedole su due obbligazioni russe. Si tratta della prima tranche di questo tipo da quando i Paesi occidentali hanno sanzionato l’economia russa per punire l'invasione militare dell’Ucraina. “La scadenza segna una prova cruciale della volontà e della capacità di Mosca di continuare a onorare il proprio debito estero”, ha precisato il quotidiano finanziario londinese.

Tuttavia, mentre le agenzie di rating occidentali e gli esperti di finanza avvertono sul possibile tonfo dell’economia russa, il Cremlino sparge ottimismo. “La Russia è un Paese potente e autosufficiente, quindi non credo in un default”, ha affermato Anatoly Aksakov, presidente della commissione Mercati finanziari della Duma, il Parlamento russo. “Non ci sono condizioni o basi per parlarne”, ha aggiunto il parlamentare che poi ha garantito: “La Russia adempirà con calma a tutti i suoi obblighi”. 

Nonostante le rassicurazioni di Mosca, i sistemi bancari e finanziari si stanno ormai preparando all’impatto del default tecnico. “La Banca centrale europea e altre istituzioni di supervisione del sistema finanziario non sono eccessivamente preoccupate perché, a livello globale, l’esposizione alla Russia è relativa e non sistemica”, ha ricordato l’eurodeputato della Lega Marco Zanni. 

Tuttavia, ha aggiunto l’esponente del Carroccio, “il rischio che una crisi non sistemica, per motivi strutturali, diventi una crisi sistemica c’è e quindi dobbiamo fare molta attenzione”.“Le similitudini con quanto accaduto quindici anni fa, seppure in maniera più grande, su istituzioni importanti come Lehman Brothers devono farci tenere pronto il campanello d’allarme”, ha concluso il parlamentare europeo.

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