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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Stop dall'Europa

Pnrr, l'Ue dice "no" agli stadi di Venezia e Firenze

L'annuncio del ministro Raffaele Fitto: "Gli interventi non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. Lavoriamo per sbloccare la terza rata"

Stop agli stadi di Venezia e Firenze, i lavori nelle due strutture non potranno essere portati avanti sfruttando i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La conferma arriva direttamente da Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr: "Gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. I servizi della Commissione, infatti, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio, hanno confermato la non eleggibilità di entrambi gli interventi nell’ambito dei Piani Urbani integrati (PUI) delle rispettive città metropolitane".

"I PUI erano stati approvati con decreto del ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze il 22 aprile 2022. A fronte delle osservazioni pervenute a fine marzo 2023, il governo - ricorda Fitto - il 4 aprile ha convocato i sindaci delle città metropolitane di Venezia e Firenze, al fine di acquisire ogni elemento utile per superare le criticità segnalate. Elementi poi trasmessi alla Commissione e oggetto di due ulteriori incontri tecnici. Ieri sera i servizi della Commissione europea, pur apprezzando lo sforzo del governo, hanno confermato l’ineleggibilità degli interventi dello Stadio di Firenze e del Bosco dello Sport di Venezia che pertanto non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr".

"La Commissione ha richiesto poi al governo di adottare gli atti necessari alla formalizzazione di quanto comunicato, per finalizzare la positiva verifica di tutti gli obiettivi al 31 dicembre 2022, necessari allo sblocco della terza rata da 19 miliardi di euro. Il governo nei prossimi giorni verificherà e attiverà ogni azione necessaria per assicurare il tempestivo sblocco della rata", assicura il ministro.

Comune di Venezia: "Una decisione politica, il governo trovi una soluzione"

La notizia del mancato inserimento del progetto del “Bosco dello Sport” all’interno delle risorse del Pnrr è stata accolta con "stupore e contrarietà" dall’Amministrazione comunale di Venezia. È quanto si legge in una nota del Comune, in cui si precisa che "nelle scorse settimane sono stati forniti tutti gli approfondimenti richiesti, con interlocuzioni a tutti i livelli. Sarà cura dell’Ente conoscere le motivazioni finali della scelta". Il Comune di Venezia "- rispetto ad una decisione che sembra più “politica” rispetto al nostro Paese, che “tecnica” - ribadisce la fiducia nel nostro Governo per trovare una soluzione positiva alla questione, per difendere gli interessi di Venezia e degli Italiani in Europa. Va ricordato, infatti, che i Ministeri dell’Interno e dell’Economica con proprio decreto del 22 aprile 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 102 del 3 maggio 2022 hanno già approvato il progetto, ed in totale sono già 13 gli Enti, tra cui Regione Veneto e MiC, che si sono espressi a favore".

"Il Bosco dello Sport - sottolinea il Comune - è certificato da un ente terzo anche ai fini del nuovo principio DNSH (Do Not Significant Harm), ovvero del non arrecare danno significativo. Il Bosco dello Sport, infatti, permette di rivitalizzare una fascia di territorio difficilmente utilizzabile in quanto di fatto intercluso tra Autostrada, bretella RFI e Aeroporto e a rischio marginalità, rovesciandone completamente il paradigma e rendendolo nuovo fulcro dell’area metropolitana vasta sul piano dell’inclusione sociale e dell’apprestamento di un bosco urbano di almeno 60 ha, oltre a dotare la città di quegli impianti sportivi di alto livello che mancano da sempre".

"Del resto, è lo stesso Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea a riconoscere la funzione sociale ed educativa dello sport: l’articolo 165 del TFUE recita proprio “l’Unione contribuisce alla promozione dei profili europei dello sport, tenendo conto delle sue specificità, delle sue strutture fondate sul volontariato e della sua funzione sociale ed educativa”, ribadito con la Risoluzione del Parlamento Europeo del 10 febbraio 2021 nella quale si “ritiene che le arene e gli stadi siano al centro del tessuto sociale dello sport e degli ecosistemi culturali delle nostre società. Inoltre va sottolineato che con il progetto complessivo del Bosco dello Sport si tolgono 600m3 di capacità edificatoria previgente per quelle aree e si pianteranno 100.000 alberi in più creando un vero e proprio polmone verde. Davvero paradossale che l’Europa contesti un'azione che vuole veramente dare un significativo impulso alla salvaguardia dell'ambiente", conclude la nota.

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