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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Energia

Il paradosso del gas: per fare il "pieno" di scorte e dire addio a Putin dovremo acquistarlo dalla Russia

Bruxelles vuole riempire gli stock al 90% entro ottobre. Oggi sono a un quarto della capacità complessiva

Nella disperata corsa a sottrarsi al ricatto del gas russo, l'Unione europea deve fare i conti anche con una serie di paradossi. Tra questi, c'è senza dubbio quello dello stoccaggio: la Commissione Ue ha infatti proposto ai 27 Stati membri di fare incetta di gas naturale in tempi rapidi per riempire le scorte entro ottobre 2022, ossia entro il prossimo inverno. L'obiettivo è raggiungere almeno il 90% della capacità dei depositi Ue. Peccato che, nel breve termine, questa misura volta a tagliare il cordone energetico con le riserve di Vladimir Putin potrebbe comportare non solo un'ulteriore rialzo dei prezzi, ma anche una crescita degli acquisti di gas proprio dalla Russia. 

Il paradosso è emerso ai tavoli di discussione degli sherpa dei governi dell'Unione, che stanno lavorando (e negoziando) sulle proposte della Commissione e degli stessi Stati membri in vista dell'imminente vertice di Bruxelles del 24 e 25 marzo. Secondo i dati della Gas Infrastructure Europe (GIE), attualmente le riserve europee sono al 25% della loro capacità, in flessione rispetto al 2021, quando nello stesso periodo le scorte erano del 30%. In totale, ci sono al momento 284 Twh di gas naturale, a fronte di circa 1.100 Twh di disponibilità. In metri cubi, significa che ne abbiamo 25 miliardi stoccati su una capienza massima di 100 miliardi.

Seguendo questi dati, dunque, da qui a ottobre, i Paesi Ue dovranno riempire le scorte acquistando circa 65 miliardi di gas al netto di quello che utilizzeranno per il fabbisogno di famiglie e imprese. Un compito che riguarderà soprattutto gli Stati con i magazzini più capienti, ossia (nell'ordine) Germania, Italia, Olanda, Francia e Austria, che rapresentano quasi l'80% della capacità di stoccaggio di tutta l'Ue. La domanda è: da chi compreremo questo gas?

Di sicuro, la capacità produttiva dei Paesi Ue è al massimo e non potrà tornare utile nell'immediato. Secondo un report della banca olandese Ing, tanto la via dei gasdotti da Norvegia, Algeria e Azerbaijan, quanto la corsa a dirottare verso l'Europa il maggior numero possibile di navi cariche di gas naturale liquefatto (gnl) potranno ridurre la necessità di fare affidamento alla Russia, ma non la potranno eliminare del tutto. In altre parole, se vogliamo riempire davvero gli stock di gas al 90% entro ottobre, Mosca dovrà venderci più gas. Una sorta di ultimo regalo tra due fidanzati di lunga data ormai pronti a lasciarsi (almeno stando ai proclami della Commissione europea).

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