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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il via libera / Francia

Macron promulga la riforma delle pensioni, insorgono i sindacati

Il presidente ha firmato il contestato provvedimento che innalza l'età pensionabile a 64 anni subito dopo aver avuto il via libera dalla Corte costituzionale. Le associazioni dei lavoratori: "Vergogna"

Il presidente francese Emmanuel Macron ha firmato l'impopolare riforma per per l'innalzamento dell'età pensionabile, facendo infuriare i sindacati che hanno chiesto il proseguimento di mesi di proteste di massa. La proclamazione della legge nella Gazzetta ufficiale del governo è arrivata poche ore dopo che il Consiglio costituzionale francese aveva approvato il provvedimento in una sentenza ieri. La legge, che innalzerà progressivamente l'età minima per ottenere la pensione da 62 a 64 anni, entrerà in vigore dal primo settembre. "La riforma delle pensioni è arrivata alla fine del suo percorso democratico. Non ci sono né vincitori né vinti. Una riforma che richiede sforzi, ma necessaria per il futuro del nostro sistema a ripartizione", ha ripetuto oggi la premier Elisabeth Borne al Consiglio nazionale di Renaissance, il partito del presidente Macron.

La rapida proclamazione della legge ha fatto arrabbiare i sindacati che avevano invitato il governo ad aspettare per allentare le tensioni. "È una decisione assolutamente vergognosa", ha dichiarato alla radio Franceinfo Sophie Binet, responsabile del sindacato Cgt. (Macron "ci ha sbattuto la porta in faccia ancora una volta". I sindacati hanno invitato i lavoratori a partecipare in massa alle marce per la Festa del primo maggio. Binet ha detto che altre azioni si svolgeranno il 20 e il 28 aprile, mentre i sindacati dei lavoratori delle ferrovie hanno indetto una giornata di "rabbia" per il 20 aprile. Il 60% dei francesi vuole che i sindacati continuino a chiamare alla mobilitazione, secondo un sondaggio dell'osservatorio Toluna Harris Interactive per Rtl e Aef Info citato da Le Figaro. Il 71% degli intervistati si è detto contrario a questa legge, mentre più di due francesi su tre sono favorevoli all'idea che i sindacati si incontrino con Macron.

Il ministro del Lavoro Olivier Dussopt ha minimizzato la tempistica della promulgazione, dichiarando alla radio France Culture che il governo voleva discutere con i sindacati su altre questioni sociali. Dopo l'annuncio della decisione del Consiglio Costituzionale, venerdì sera la folla ha sfilato per Parigi, bruciando alcuni cassonetti della spazzatura, mentre nella città nord-occidentale di Rennes è stato dato fuoco all'ingresso di una stazione di polizia. L'ostilità dell'opinione pubblica è aumentata da quando il governo, che non ha la maggioranza in parlamento, ha fatto passare la legge a marzo senza un voto finale della Camera, ma solo con quello del Senato. Macron, il cui invito ai sindacati per un incontro martedì è stato respinto, terrà un discorso televisivo lunedì sera.

Il presidente ha puntato la sua reputazione di riformatore sulle modifiche alle pensioni, che secondo lui sono necessarie per evitare miliardi di euro di deficit ogni anno entro la fine del decennio. I sindacati sostengono che i fondi supplementari possono essere trovati altrove, anche tassando più pesantemente i ricchi, per preservare quella che è una pietra miliare del modello di protezione sociale francese. Francois Ruffin, un legislatore del partito di sinistra La France Insoumise, ha accusato il governo su Twitter di proclamare la legge sulle pensioni "come ladri nella notte". I partiti di opposizione hanno presentato un'altra richiesta di referendum popolare sulla riforma, dopo che venerdì il Consiglio costituzionale ha respinto una prima proposta di questo tipo.

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