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Martedì, 19 Marzo 2024
La polemica / Italia

Italia e Spagna contro il price cap dell'Ue: "È uno scherzo, così è inutile"

Sotto accusa il meccanismo di emergenza per prevenire speculazione sui prezzi del gas proposto dalla Commissione, i limiti sono così alti che quest'anno non sarebbe mai entrato in vigore

Dopo mesi di trattative per provare a trovare un accordo su un tetto da imporre al prezzo del gas ed evitare le speculazioni dei mercati "la montagna europea alla fine ha partorito un topolino". Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, così ha sintetizzato i malumori dell'Italia sulla proposta della Commissione, malumori condivisi anche da Spagna, Polonia e diverse altre nazioni del blocco.

La beffa del tetto Ue al prezzo del gas

Ieri l'esecutivo comunitario ha presentato un price cap che dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo primo gennaio in situazione di emergenza e che dovrebbe scattare automaticamente ogni volta che verranno soddisfatte due condizioni. La prima è che per due settimane di seguito il prezzo del gas scambiato al Ttf di Amsterdam (l'indice di riferimento per il gas che arriva con i gasdotti) sia superiore ai 275 euro a megawattora. La seconda è che la differenza di prezzo tra il Ttf e il Gnl sia oltre i 58 euro per dieci giorni consecutivi di scambio. Si tratta di condizioni così difficili da raggiungere che di fatto se fosse stato in vigore quest'anno il meccanismo non sarebbe scattato neanche ad agosto, quando il prezzo del Ttf è arrivato al picco storico di 346 euro, ma non è stato comunque più alto di 275 euro a megawattora per due settimane.

Il testo verrà discusso domani al Consiglio Ue straordinario Energia, e per diventare operativo avrà bisogno di essere approvato a maggioranza qualificata degli Stati membri, Stati che avranno anche la possibilità di modificarlo, magari abbassando i limiti del tetto, e per questo si attende una discussione molto accesa. Al momento le critiche più dure sono arrivate dalla Spagna secondo cui il price cap proposto dall'esecutivo comunitario "non può essere una proposta seria, è uno scherzo", ha tuonato la vice premier e ministra per la Transizione, Teresa Ribera, che ha detto di aver espresso a Bruxelles la sua "indignazione", dicendosi sicura che altri faranno sentire chiaramente il loro malumore in Consiglio. La proposta è "chiaramente insufficiente", ha dichiarato il premier spagnolo, Pedro Sánchez, secondo cui "non siamo sulla buona strada", sostenendo che il meccanismo potrebbe "avere addirittura effetti perversi, non di riduzione, ma di aumento dei prezzi".

Il price cap a 275 euro "rischia di essere inefficace. Una pura bandiera, ma senza effetto", ha dichiarato a SkyTg24 il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che ha previsto che "se dovesse riprendere un sistema speculativo come quello che abbiamo vissuto durante l'estate, il price cap sarebbe ininfluente", e questo avrebbe "conseguenze per famiglie e imprese". Per il ministro questo meccanismo "rischia di stimolare la speculazione invece di arginarla". Contro l'idea di imporre un tetto ai prezzi di acquisto del gas sui mercati p schierato un blocco di Paesi guidati da Olanda e Germania che temono che con un provvedimento del genere i produttori di gas dei Paesi terzi potrebbero preferire vendere i loro idrocarburi ad altre nazioni, lasciando a secco l'Europa.

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