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Giovedì, 28 Marzo 2024
Vertice Ue

L'Ue vuole liberare gli aiuti di Stato: perché è un favore alle imprese tedesche

La Commissione ha annunciato nuove regole sui sussidi all'industria. Roma chiede un Fondo di sovranità e il price cap, ma Berlino si oppone

L'Europa lo propone da mesi ma Berlino non ne vuole neanche sentir parlare. Il Fondo per la sovranità europea che Ursula von der Leyen vorrebbe mettere in campo per rispondere all'Inflation reduction act (o Ira) degli Usa è stato bocciato dalla Germania alla vigilia del vertice Ue al quale è attesa una prima discussione sul tema. Al maxi piano di sussidi del governo statunitense, che intende proteggere le sue aziende con la strategia del 'buy American', secondo Berlino occorre rispondere con più aiuti di Stato o altri strumenti nazionali. Ma non certamente con un altro Recovery sostenuto dal debito Ue. Una posizione diametralmente opposto a quella dell'Italia, che invece teme che la corsa ai sussidi (nazionali) possa privilegiare le imprese tedesche (che godrebbero di uno Stato più generoso) a danno di quelle italiane. Il governo di Giorgia Meloni vorrebbe invece un fondo comune e un tetto al prezzo del gas, misura, anche quest'ultima, bocciata dal cancelliere tedesco Olaf Scholz. Sull'asse Roma-Berlino, dunque, lo scontro è dietro l'angolo: e il vertice Ue di oggi sarà il primo vero banco di prova della premier per tentare di vincere le resistenze tedesche. 

L'idea di von der Leyen

"Per il futuro mi adopererò per creare un nuovo Fondo per la sovranità europea", aveva detto von der Leyen lo scorso 14 settembre al discorso sullo stato dell'Unione. Lo strumento, secondo l'idea originaria, dovrebbe servire ad "aumentare la nostra partecipazione finanziaria a importanti progetti di comune interesse europeo". In realtà si tratta di un tentativo Ue di rispondere all'Ira di Joe Biden, un 'bazooka' di sussidi all'industria americana da 369 miliardi di dollari (circa 355 miliardi di euro) per sostenere la riconversione 'verde' della manifattura. I requisiti per ricevere gli aiuti statali americani tagliano fuori le aziende Ue, molte delle quali potrebbero cedere alla tentazione di spostare la produzione negli Usa. Di qui il progetto del nuovo Fondo per la sovranità Ue che von der Leyen ha promesso di proporre ai governi "in estate". Germania permettendo.

Il 'nein' di Berlino

"Innanzitutto, ci sono un bel po' di fondi che non sono stati ancora erogati. E questo è il bello del Recovery plan europeo", ha risposto il cancelliere tedesco Olaf Scholz chiudendo alla proposta di un nuovo fondo Ue, questa volta pensato per aiutare l'industria del Vecchio Continente nel difficile contesto della crisi energetica. Scholz ha anche ribadito la sua contrarietà a un tetto al prezzo del gas: "Non ci sono soluzioni semplici e immediate. Ad esempio, non possiamo intervenire sui prezzi in un modo che poi implichi che vanga consegnato troppo poco gas all'Europa", ha detto alla vigilia del vertice Ue. Le sue parole arrivano dopo il 'nein' ancora più netto del ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner, che ha messo in guardia sia sul price cap, sia soprattutto sull'aumento del debito comune europeo in risposta all'Ira degli Stati Uniti. "Se 'Fondo per la sovranità' significa nuovo debito comune europeo, allora penso che questo non sarebbe un miglioramento della nostra competitività o stabilità. Sarebbe invece una minaccia", ha detto Lindner chiudendo la porta alla proposta della Commissione che piace ad altri Paesi, a partire dall'Italia.

La posizione italiana

Il governo di Giorgia Meloni, a quanto si apprende da Palazzo Chigi, ritiene fondamentale rendere disponibili il prima possibile fondi europei per aiutare famiglie e imprese, assicurando il giusto grado di flessibilità sull’utilizzo. L'Italia, a prescindere dal colore politico del governo, non ha mai fatto mistero di tifare per gli strumenti finanziari Ue basati sul debito comune piuttosto che le soluzioni nazionali che vedono il Belpaese in difficoltà rispetto alle altre economia Ue, visti i minori margini di spesa dovuti all'elevato debito pubblico tricolore. Tuttavia, data la contrarietà della Germania al nuovo debito Ue, la Commissione sembra privilegiare proprio le soluzioni finanziate dai singoli Stati membri. 

Perché la battaglia Ue-Usa sugli aiuti di Stato non ci conviene

La 'deregulation' sugli aiuti di Stato

"A gennaio presenteremo un nuovo quadro sugli aiuti di Stato per accelerare la transizione", ha annunciato ieri von der Leyen. L'idea della Commissione è quella di rendere i sussidi alle aziende "semplici e veloci", mirando "all'intera catena del valore dei settori strategici verdi" e offrendo "incentivi alle imprese affinché continuino a investire in Europa". Una prospettiva che però rischia di creare squilibri all'interno del mercato unico europeo tra i Paesi che, come la Germania, hanno le spalle abbastanza larghe per poter finanziare la propria industria e quelli che, come l'Italia, dovranno fare più attenzione a mantenere in ordine i conti pubblici. 

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