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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'accordo / Italia

Gas, l'Ue risponde a Putin: l'Italia dovrà tagliare solo il 7% dei consumi

Gli Stati approvano il piano della Commissione, ma grazie a diverse deroghe il risparmio richiesto sarà inferiore al 15 % iniziale. Per Cingolani quanto deciso da Draghi a giugno è già sufficiente

Con un compromesso che, come spesso accade, ha pesantemente indebolito il testo originale, l'Unione europea ha approvato il piano della Commissione che chiede la riduzione del 15 percento del consumo di gas del blocco, ma che per l'Italia di fatto comporterà risparmi solo del 7 percento, riduzione che il governo sostiene essere già prevista nel piano approvato dal governo Draghi il mese scorso. Dopo frenetiche trattative, per arrivare a un ok nei tempi più veloci possibili, oggi un Consiglio straordinario sul tema Energia a Bruxelles ha dato il via libera formale al testo, ma solo dopo che sono state messe a punto tutta una serie di deroghe. Secondo la Reuters l'unico governo ad opporsi nella riunione è stato l'Ungheria.

“Sì tratta di un passo decisivo per fronteggiare la minaccia di un'interruzione completa del gas”, ha esultato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, nel salutare l'accordo arrivato proprio nel giorno in cui Gazprom ha ridotto nuovamente i flussi del Nord Stream. “La decisione odierna ha mostrato chiaramente che gli Stati membri resisteranno a qualsiasi tentativo russo di dividere l'Ue utilizzando le forniture energetiche come arma”, ha garantito Jozef Síkela, ministro dell'Industria della Repubblica ceca, Paese con la presidenza di turno dell'Ue e che ha gestito le trattative tra le capitali. La riduzione dei consumi, richiesta dal primo agosto al 31 marzo, è volontaria, ma l'intervento prevede un meccanismo di emergenza che potrebbe invece renderla obbligatoria nel caso in cui la situazione diventasse critica. Il compromesso prevede che l'eventuale decisone non spetterà alla Commissione, ma dovrà essere approvata in consiglio, e con una maggioranza qualificata di 15 Stati su 27 in Consiglio. Ed è in quel caso che si attiverebebro le deroghe.

Bruxelles chiede agli Stati di ridurre del 15 per cento i consumi di gas

La prima, che riguarda Spagna e Portogallo (ma anche Cipro, Malta e l'irlanda) tra i principali oppositori dell'intervento, stabilisce che gli Stati membri che non sono interconnessi alle reti del gas di altri Stati membri sono esentati dalle riduzioni obbligatorie, in quanto il gas che risparmierebbero non potrebbero di farlo donare a nessuno (cosa che appunto vale per la penisola iberica). Questo perché lo scopo del piano è aiutare le nazioni, come la Germania, che in caso di stop al gas russo rischiano di rimanere a secco. Gli idrocarburi risparmiati saranno tenuti in una riserva da spedire a chi ne ha bisogno.

Secondo l'accordo sono esentati anche gli Stati membri le cui reti elettriche non sono sincronizzate con il sistema europeo e dipendono fortemente dal gas per la produzione di elettricità, al fine di evitare il rischio di una crisi dell'approvvigionamento elettrico, come ad esempio gli Stati baltici. I Paesi membri possono richiedere una deroga poi se sono fortemente dipendenti dal gas come materia prima per le industrie critiche o se il loro consumo di gas è aumentato di almeno l'8 percento nell'ultimo anno rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

Infine le deroghe sono previste per i Paesi che possono dimostrare che le loro capacità di esportazione di interconnettori o le loro infrastrutture nazionali di Gnl sono utilizzate per reindirizzare al meglio il gas verso altri Stati membri, ma anche se hanno superato i loro obiettivi di riempimento dei depositi di gas. E questo è proprio il caso dell'Italia, che ha gli stoccaggi a oltre il 70 percento, e che pompa nei sistemi europei parte del gas che gli arriva dall'Africa del nord ma anche dall'Azerbaigian, attraverso il Tap.

Calcolando tutti questi fattori, secondo le stime del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha partecipato alla riunione per il nostro governo, la riduzione richiesta allo Stivale sarà quindi solo del sette per cento. “Nel nostro caso, con regole sviluppate, noi dovremmo risparmiare circa il 7 per cento rispetto alla media degli agli ultimi 5 anni”, ha affermato, aggiungendo che nel piano per la differenziazione degli approvvigionamenti di gas presentato il mese scorso, “spostando i 30 miliardi di metri cubi russi (le attuali importazioni del nostro Paese, ndr) su altri fornitori, noi abbiamo già previsto un piano di risparmio”, che “è uguale o superiore a questo numero”, e quindi “le nostre azioni sono già compatibili con questo piano”.

Questo significa che con il prolungamento della vita delle centrali a carbone, e uno sforzo richiesto magari ai cittadini attraverso campagne di sensibilizzazione, di fatto per noi non dovrebbe cambiare quasi nulla. L'obiettivo dichiarato dell'Europa è di risparmiare in totale 45 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, ma con tutte queste deroghe la cifra non si raggiungerà molto facilmente. Al momento il piano prevede “una forbice di risparmio che va da 30 ai 45 miliardi di metri cubi”, ma le cose potrebbero peggiorare “se non bastano allora bisognerà fare di più, ma al momento non è questa la situazione”, ha garantito Cingolani.

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