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Venerdì, 19 Aprile 2024
Transizione industriale

In Sicilia arriva il primo stabilimento Ue per microchip: "Investimento da 730 milioni di euro"

La presidente della Commissione Ue Von der Leyen annuncia che l'impianto per la fabbricazione dei wafer in carburo di silicio entrerà in funzione nel 2026 a Catania

Parte da Catania l’avventura industriale europea nel mondo dei chip e dei semiconduttori. Nella città siciliana sorgerà uno stabilimento specializzato nella produzione su larga scala dei cosiddetti wafer in carburo di silicio, la base per i microchip essenziali alla fabbricazione di auto elettriche, colonnine di ricarica e impianti per la produzione di energia rinnovabile. 

Una produzione che avverrà “per la prima volta in Europa” anche grazie "al via libera della Commissione europea sugli aiuti di Stato che consentiranno un investimento da 730 milioni di euro", ha annunciato Ursula von der Leyen nel suo discorso al Tallinn Digital Summit. Il provvedimento, citato dalla presidente della Commissione nella sua trasferta in Estonia, permetterà all’Italia di stanziare 292,5 milioni di euro di aiuti di Stato a favore della società STMicroelectronics, proprietaria del futuro stabilimento ad alta tecnologia, che a sua volta condividerà con lo Stato gli eventuali utili che vanno oltre le attuali aspettative. La società si è inoltre impegnata a soddisfare gli ordini prioritari dell'Ue in caso di carenza di approvvigionamento e a investire nello sviluppo della prossima generazione di microchip.

Il progetto dovrebbe essere ultimato nel 2026, quando partirà “la prima linea di produzione integrata di wafer epitassiali di carburo di silicio su scala industriale in Europa”, si legge nel via libera della Commissione. Lo stesso impianto di produzione includerà l'intera catena del substrato di carburo di silicio, vale a dire dalla produzione della materia prima (la polvere di SiC) alla fabbricazione dei wafer.

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"La misura italiana rafforzerà la catena di approvvigionamento dei semiconduttori in Europa, aiutandoci a realizzare la transizione verde e digitale”, è stato il commento di Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione. L’investimento “permetterà alla nostra industria di disporre di una fonte affidabile di substrati innovativi per chip efficienti sotto il profilo energetico”, ha aggiunto Vestager, “e creerà opportunità di lavoro altamente qualificato in Sicilia, limitando nel contempo eventuali distorsioni della concorrenza”. Il via libera di Bruxelles agli aiuti di Stato a favore dello stabilimento rappresenta la prima applicazione dello European Chips Act.

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