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Martedì, 23 Aprile 2024
Il programma

Come l'Europa ha salvato 500mila lavoratori italiani (e ci ha fatto risparmiare 4 miliardi)

Il rapporto finale su Sure, il fondo da 100 miliardi lanciato da Bruxelles all'inizio della pandemia per sostenere gli ammortizzatori sociali. E che ha aperto la strada ai Pnrr

È stato la prima vera risposta concreta dell'Unione europea alla crisi economica e sociale scoppiata con la pandemia di Covid-19. E in qualche modo è il "padre" del Pnrr su cui oggi l'Italia si sta giocando una parte importante del suo futuro. Eppure, il programma Sure non ha goduto di grande risalto presso l'opinione pubblica. E a torto, dicono oggi i dati snocciolati da Bruxelles nel suo rapporto finale su questo programma: rivolto esclusivamente a imprese e lavoratori colpite dai lockdown, il Sure ha permesso di finanziare gli ammortizzatori sociali, salvando, solo nel nostro Paese, circa 500mila posti di lavoro. E facendo risparmiare alle casse dello Stato quasi 4 miliardi di euro in interessi.

Gli eurobond

Il Sure, infatti, ha inaugurato la nuova stagione degli eurobond, diventati la base poi del Next generation Eu e dei suoi Pnrr: la Commissione europea ha emesso titoli sul mercato raccogliendo quasi 100 miliardi di euro, che ha poi rigirato agli Stati membri sotto forma di prestiti. L'Italia ha incassato più di un quarto di queste risorse, circa 27,4 miliardi. Ma qual è stato il vantaggio per il nostro Paese se sempre di prestiti si tratta, ossia di soldi da restituire? La differenza la fanno gli interessi: Bruxelles riesce a finanziarsi sul mercato a tassi più bassi rispetto a quelli che il nostro governo otterrebbe con i suoi titoli del tesoro. Il risultato è che, per sostenere la spesa straordinaria in ammortizzatori sociali, l'Italia ha potuto godere di condizioni vantaggiose che le hanno permesso di risparmiare in circa due anni 3,76 miliardi di interessi, dice la Commissione nel suo rapporto.    

Aiuto per 31 milioni di lavoratori 

Secondo le stime, nel 2020 in Italia le misure finanziate da Sure hanno coperto quasi il 60% dei lavoratori, un quinto dei quali autonomi e circa la metà delle imprese, tutte Pmi. Le percentuali sono scese a meno del 30% nel 2021-22. Nel complesso, il programma ha sostenuto in tutta l'Ue circa 31,5 milioni di lavoratori dipendenti e autonomi e oltre 2,5 milioni di imprese finanziando misure come la cig.  "Possiamo essere orgogliosi del fortissimo impatto che Sure ha avuto nell'aiutare i lavoratori e le imprese europee a superare la crisi pandemica. Questa relazione finale mostra chiaramente come tali strumenti comuni possano rafforzare la resilienza delle nostre società ed economie di fronte agli shock", ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, uno dei fautori del Sure.

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