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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'appello

Nuovo record di gnl russo in Europa, Bruxelles ai governi: "Basta acquisti da Mosca"

Solo a febbraio, i Paesi Ue hanno importato 2 miliardi di metri cubi di gas liquefatto dalla Russia. Sullo sfondo le paure per le scorte per il prossimo inverno

L'Europa continua ad acquistare il gas naturale liquefatto dalla Russia in quantità record: dopo il picco di 22 miliardi di metri cubi di gnl importati via nave l'anno scorso, anche nel 2023 i flussi continuano a essere sostenuti: solo a febbraio, secondo Greg Molnar, analista dell'Agenzia internazionale per l'energia (Iea), i Paesi dell'Ue avrebbero ricevuto dalla Russia un quantitativo record di 2 miliardi di metri cubi di gas liquefatto. Un commercio che resta florido nonostante il braccio di ferro energetico tra Bruxelles e Mosca. Troppo florido per la Commissione europea, che ha lanciato un appello ai governi: stop agli acquisti e niente più nuovi contratti di fornitura con la Russia.

"Possiamo e dobbiamo liberarci completamente del gas russo il prima possibile, sempre tenendo presente la nostra sicurezza di approvvigionamento. Incoraggio tutti gli Stati membri e tutte le aziende a smettere di acquistare il gnl russo e a non firmare nuovi contratti con la Russia una volta scaduti quelli esistenti", ha dichiarato la commissaria europea all'Energia, Kadri Simson, in audizione al Parlamento europeo. "Impegnarsi a non rinnovare i contratti esistenti con la Russia è il modo migliore per dare una garanzia a lungo termine ai nostri partner affidabili che la domanda rimarrà significativa", ha precisato Simson. "Porteremo avanti ed estenderemo i nostri sforzi per la diversificazione nel mondo e per garantire forniture affidabili all'Europa", ha detto ancora la commissaria.

Nel 2022, l'Ue ha quasi raddoppiato gli acquisti di gnl da Paesi terzi rispetto al 2021 per far fronte ai tagli nelle forniture di gas naturale dai gasdotti russi. Due terzi dell'aumento è stato reso possibile grazie alle importazioni dagli Usa. Anche Qatar, Egitto, Angola e Norvegia hanno dato il loro contributo. Ma la diversificazione delle fonti non è bastata a coprire il fabbisogno dell'Ue, soprattutto per garantire scorte di gas a sufficienza per affrontare l'inverno in corso senza rischi. Da qui l'aumento delle importazioni anche dalla Russia. 

Lng import iea

L'Ue chiede adesso di fare a meno del gnl di Mosca, facendo leva anche sulla capacità dimostrata dai Paesi membri di ridurre i consumi di gas. Ma gli esperti non sono così ottimisti per il futuro. Se l'Europa non è rimasta a secco di gas quest'anno, il merito è anche di fattori come i minori ordini richiesti dalla Cina, il principale acquirente di gnl nel mondo, e delle temperature particolarmente miti dell'inverno. Una congiuntura favorevole che potrebbe non verificarsi in vista del prossimo inverno. L'Agenzia internazionale per l'energia ha avvertito che se Pechino tornerà a fare incetta di gas liquefatto come avveniva prima del Covid (cosa altamente probabile), e le temperature a cavallo tra fine anno e 2024 dovessero essere particolarmente rigide, l'Europa potrebbe affrontare carenze di gas.

Ecco perché difficilmente i governi Ue (tra cui Francia, Belgio e Spagna, che a febbraio hanno coperto l'80% degli acquisti di gnl russo) sono restii a tagliare del tutto i ponti energetici con Mosca. La commissaria Simson ha dichiarato di voler puntare sulla riduzione dei consumi: "Proporrò agli Stati membri di prolungare la riduzione volontaria della domanda del 15% fino al prossimo anno. Questo metodo ha funzionato bene ed è la migliore garanzia per raggiungere un livello adeguato di stoccaggio entro novembre", ha spiegato. Ma l'Iea non sembra così fiduciosa: Molnar stima che l'80% dei risparmi di gas dell'anno scorso sia dovuto a questi fattori non strutturali. In particolare, "le nostre primissime stime mostrano che il clima più mite ha rappresentato circa un terzo del calo della domanda registrato (in Ue, ndr) nel 2022", ha spiegato al Washington Post.

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