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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Il rapporto

"In Europa reti inadeguate a sostenere l'elettrificazione: rischi congestioni e bollette più alte"

L'allarme di Eurelectric, l'associazione che rappresenta le compagnie europee dell'energia elettrica

"Tempi di attesa più lunghi per la connessione alla rete, aree più congestionate e costi più elevati per gli utenti". Sono i rischi che corre l'Europa nella sua corsa all'elettrificazione di trasporti, edifici e industria, secondo quanto denuncia in un rapporto Eurelectric, l'associazione che rappresenta le compagnie europee dell'energia elettrica. Gli obiettivi ambiziosi della transizione dai fossili alle fonti pulite contrastano oggi con reti di trasmissione e distribuzione in rapido invecchiamento. Una capacità "limitata" che potrebbe provocare blackout e bollette più salate. Servono 15 miliardi di investimenti Ue in più all'anno, è la richiesta degli industriali del settore. 

Reti inadeguate

Entro il 2030, prevede Eurelectric, l'Europa avrà dai 50 ai 60 milioni di pompe di calore, dai 65 ai 70 milioni di veicoli elettrici (Ev) e oltre 600 gigawatt di capacità rinnovabile aggiuntiva, come previsto da RePowerEu, il piano di Bruxelles lanciato all'indomani dello scoppio della guerra in Ucraina e della crisi del gas. Circa il 70% di questa capacità sarà direttamente collegata alle reti di distribuzione, cioè le linee elettriche che attraversano città e Paesi e collegano gli impianti eolici e quelli solari. Pur essendo sempre più cruciali per la decarbonizzazione, le reti di distribuzione europee devono fare i conti con una "capacità scarsa, autorizzazioni complesse e investimenti insufficienti", denuncia Eurelectric.

Per gli industriali elettrici, è ora che i legislatori adottino un approccio "anticipatore", per realizzare reti adatte alla sfida che il Continente ha davanti a sé. Adattare le nostre reti elettriche all'obiettivo zero emissioni dovrebbe essere una priorità assoluta nei prossimi anni, sia a livello comunitario che nazionale - sottolinea Kristian Ruby, segretario generale di Eurelectric - Questo richiede una nuova mentalità da parte dei regolatori e dei legislatori, che anticipi la capacità dell'Europa di integrare più progetti rinnovabili e che consenta un'elettrificazione senza precedenti dei trasporti, degli edifici e dell'industria, per ottenere la velocità e la portata necessarie alla transizione energetica europea''.

15 miliardi all'anno in più

La scarsa capacità delle reti, spiega Eurelectric, comporta tempi di attesa più lunghi per la connessione alla rete, aree più congestionate e costi più elevati per gli utenti. Per rimediare, l'Europa deve rafforzare ed espandere la propria infrastruttura di rete per aggiungere capacità, cercando di sfruttare al massimo quella già esistente, secondo gli industriali. La pianificazione anticipata dell'estensione della rete è "fondamentale", continua l'associazione, per soddisfare le esigenze di elettrificazione dell'Ue entro il 2030 e garantire elettricità affidabile su migliaia di chilometri di linee in tutta Europa. Il modo migliore per procedere, secondo Eurelectric, è pianificare e investire in anticipo.

Gli investimenti anticipati dovrebbero essere strutturalmente incorporati nella riforma dell'assetto del mercato elettrico, per colmare il gap di investimenti annuali di 7 miliardi di euro dell'Ue nelle infrastrutture elettriche. Secondo lo studio "Decarbonisation Speedways" di Eurelectric, l'Ue investe attualmente 23 miliardi di euro all'anno nelle infrastrutture di rete. E' troppo poco: gli investimenti nelle reti di distribuzione, secondo l'associazione, dovrebbero raggiungere non meno di 38 miliardi di euro all'anno fino al 2030 e fino a 100 miliardi di euro all'anno fino al 2050, considerando la prevista domanda aggiuntiva per realizzare l'agenda di decarbonizzazione dell'Ue. 

Autorizzazioni più rapide

Non è tanto né solamente un problema di disponibilità di fondi: catalizzare i necessari livelli di investimento, sottolinea Eurelectric, richiede anche l'accelerazione delle autorizzazioni. Oggi, spiega l'associazione, la lentezza dei permessi per la rete spesso ritarda la realizzazione di progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili. E' un ritardo strutturale, che aumenta il rischio di congestione, a causa delle crescenti richieste di connessione e di capacità. I politici, secondo Eurelectric, devono concordare con urgenza un processo di autorizzazione semplificato. Per esempio, includere gli aggiornamenti della rete nel progetto di un generatore di energia, con un permesso unico, potrebbe alleviare gli oneri amministrativi.

Più flessibilità

Nello stesso tempo, mentre si sviluppano nuove infrastrutture, le reti esistenti, secondo Eurelectric, dovrebbero essere ottimizzate al massimo, cosa che richiede digitalizzazione e accordi di connessione flessibili, per affinare l'uso della capacità esistente nelle aree congestionate. Consentendo connessioni alla rete più veloci per una parte della capacità necessaria, questi accordi possono alleviare, in parte, l'urgenza di un ulteriore sviluppo di capacità.

I consumatori di elettricità, sottolinea ancora Eurelectric, possono aiutare ulteriormente la gestione della rete e migliorare la stabilità complessiva del sistema, spostando o riducendo il consumo in orari meno congestionati. Per ottenere una maggiore flessibilità, tuttavia, è necessaria una rete più intelligente. I regolatori, secondo l'associazione, dovrebbero incentivare gli investimenti degli operatori di sistema nella digitalizzazione, fondamentale per avere un sistema energetico più resiliente e un servizio efficiente.

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