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Martedì, 19 Marzo 2024
Mercato del lavoro

L’altra crisi dell’Europa: la carenza di manodopera è ai massimi storici

Un problema confermato dai dirigenti dei settori dell'industria, dei servizi e delle costruzioni

Il rallentamento della ripresa economica e la galoppata dell’inflazione non sono le uniche fonti di preoccupazione per la Commissione europea. Nelle previsioni invernali diffuse ieri da Bruxelles si mette infatti in evidenza un’altra tendenza allarmante. Si tratta della carenza di manodopera che, ha messo nero su bianco la Commissione, “ha raggiunto i massimi storici in tutti e tre i settori esaminati”, cioè quelli dell'industria, dei servizi e delle costruzioni.

“La crescita dell'occupazione non ha tenuto il passo con l'aumento della domanda di lavoro”, si spiega nel documento che mette in cifre le aspettative economiche dell’Ue per i prossimi mesi. Come ha ricordato in conferenza stampa il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, “nell'ultimo trimestre del 2021 il tasso di disoccupazione è sceso al di sotto dei valori pre-pandemia e a dicembre ha raggiunto i minimi storici del 6,4% nell'Ue e del 7% nell’Eurozona”. Di pari passo “l'occupazione nell'Ue è aumentata dello 0,9% nel terzo trimestre, incrementando di circa 1,8 milioni i posti di lavoro e colmando il divario con i livelli pre-pandemia”, ha spiegato l’ex premier. 

D'altro canto la mancanza di lavoratori “è un fattore sempre più importante che limita la produzione in diversi settori”, ha evidenziato Gentiloni. L'indicatore delle aspettative di occupazione della Commissione intanto segnala che la domanda di lavoro ha probabilmente raggiunto il picco nell'ultimo trimestre del 2021, con letture aggregate di dicembre e gennaio in leggero calo rispetto ai massimi di novembre. Tuttavia, “le aspettative sull'occupazione nell'industria hanno raggiunto un nuovo massimo storico a gennaio, mentre la crescita dell'occupazione nei servizi potrebbe accelerare nuovamente una volta che l'attuale ondata di pandemia si sarà attenuata”. Insomma, a prescindere che si tratti di impieghi nella manifattura o nei servizi, nei prossimi mesi potrebbero servire risorse umane che, al momento, l’economia Ue fa fatica a trovare. 

La tendenza trova conferma nelle risposte dei dirigenti dei settori dell'industria, dei servizi e delle costruzioni che hanno segnalato “sempre più carenze di manodopera tra ottobre 2021 e gennaio 2022”. Di qui la preoccupazione che tale problema possa rappresentare un ostacolo a una completa ripresa dell’Ue dalla crisi pandemica che dovrebbe porre le basi per una crescita più forte rispetto al periodo pre-Covid.

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