rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Inflazione

La Bce alza ancora i tassi: l'impatto sui mutui variabili

Francoforte ha deciso un nuovo aumento di 50 punti per combattere l'inflazione. Stangata sulle rate

Le previsioni della vigilia sono state confermate: nella sua corsa a frenare l'inflazione che sta attanagliando l'Eurozona, la Banca centrale europea ha deciso di aumentare ancora i tassi di interesse di 50 punti. Il nuovo ritocco scatterà dall'8 febbraio e porta i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 3%, al 3,25% e al 2,5%. Un aumento che dovrebbe innalzare ancora i tassi di interesse dei mutui in Italia, con un ulteriore aggravio per le rate di quelli variabili. 

Secondo i calcoli di Facile.it, basati su un finanziamento a tasso variabile da 126 mila euro a 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, con la nuova mossa della Bce la rata mensile dovrebbe schizzare a 653 euro nel caso preso a esempio: all'inizio del 2022, la rata era di 456 euro. In sostanza, nell'arco di un anno l'assegno mensile versato dai mutuatari alle banche è salito del 43%. E potrebbe non fermarsi qui: gli esperti di Facile.it  prevedono che l'euribor a 3 mesi sia destinato a crescere ancora nell'immediato, per effetto delle aspettative di mercato, con il risultato che la rata presa in esama arrivi a 711 euro. "Per tutelarsi da futuri rincari i mutuatari possono ricorrere a una surroga o alla rinegoziazione, eventualmente approfittando delle condizioni introdotte dal governo con la legge di bilancio", dice sempre Facile.it.

A confermare che la corsa al rialzo proseguirà è stata la stessa Bce, che nel suo comunicato ha anticipato, "alla luce delle spinte inflazionistiche di fondo", l'intenzione di "innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria a marzo". Oltre ai tassi, Francoforte ha anche definito le modalità di riduzione del proprio bilancio che prevede un 'taglio' dei titoli acquistati nel quadro del Programma di acquisto di attività (App):
come comunicato a dicembre, il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese dall'inizio di marzo alla fine di giugno 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo.

I soldi incassati, spiega la Bce, saranno parzialmente reinvestiti: una parte andrà all'acquisto di titoli di Stato, un'altra sarà orientata alle società "con risultati migliori dal punto di vista climatico". Fatto salvo l'obiettivo della Bce della stabilità dei prezzi, "tale approccio sosterrà la graduale decarbonizzazione delle consistenze di obbligazioni societarie dell'Eurosistema, in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi", conclude Francoforte.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Bce alza ancora i tassi: l'impatto sui mutui variabili

Today è in caricamento