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Venerdì, 29 Marzo 2024
Intesa al fotofinish

Caro energia: cosa c'è nel pacchetto di interventi Ue

Nella notte il Consiglio europeo ha dato il via libera: i ministri dell'Energia martedì in Lussemburgo per elaborare i dettagli tecnici di una road map. La soddisfazione di Draghi

Dopo una lunga giornata di lavori, nella notte il Consiglio europeo ha dato il via libera all'accordo di massima su un pacchetto di interventi per contrastare la crisi energetica. Le misure però devono ancora essere definite nei particolari. Il Consiglio ha dato mandato ai ministri dell'Energia che si riuniranno martedì in Lussemburgo di elaborare i dettagli tecnici di una road map per l'applicazione del pacchetto, che contiene le proposte della Commissione con alcune aggiunte.

Cosa c'è nel pacchetto

Le proposte riguardano in primo luogo l'acquisto congiunto di gas, con la sollecitazione a creare dei consorzi di società private e con l'obbligo di negoziare (ma non di acquistare) almeno il 15% del gas.

Prevista poi l'elaborazione di un nuovo indice di mercato complementare al Ttf per il gas e nel frattempo l'introduzione di un meccanismo di correzione del mercato per limitare i prezzi eccessivi. Si tratta, in sostanza, di un price cap, temporaneo e ancora da determinare. C'è anche l'impegno ad analizzare un possibile price cap per il gas utilizzato per la produzione di elettricità, con una valutazione delle possibili conseguenze in particolare per quanto riguarda i flussi di elettricità sussidiata ai Paesi vicini.

Confermata la prossima approvazione del nuovo quadro temporaneo degli aiuti di stato per sostenere le imprese durante l'emergenza energetica. E' previsto anche un elenco di possibili modalità di sostegno da parte degli Stati membri alle famiglie e alle imprese vulnerabili. Per questo saranno destinati 40 mld di euro disponibili dall'ultimo bilancio pluriennale 2014-2020 non ancora spesi e gli investimenti previsti dal pacchetto RepowerEu (300 mld) che dovrebbe essere approvato entro l'anno dal Consiglio e dal Parlamento europeo. A ciò si aggiunge la possibilità di tassare gli extraprofitti delle imprese energetiche.

L'accordo è ritenuto "soddisfacente" dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che nel pomeriggio era stato particolarmente netto nel sollecitare l'approvazione del pacchetto. "E' andata bene", il commento del premier. Dal Consiglio europeo, ha commentato il presidente Charles Michel, "è emersa la forte determinazione condivisa in modo unanime ad agire insieme per raggiungere tre obiettivi: fare abbassare i prezzi, garantire l'approvvigionamento e ridurre la domanda".

La strada, in realtà è ancora lunga

La strada, in realtà è ancora lunga ma ora, forse, se ne intravede la fine. Entro l'inizio di novembre la Commissione "si esprimerà molto chiaramente" sul price cap "e andremo avanti spediti anche sulla solidarietà finanziaria", ha spiegato Emmanuel Macron secondo il quale, su quest'ultimo punto, le opzioni di Bruxelles sono due: uno Sure 2 oppure utilizzare i prestiti ancora disponibili (circa 200 miliardi) oggi nel quadro del RePowerEu, "dando un po' di flessibilità". L'impressione è che i falchi del Nord optino per la seconda strada ma, dalla Germania, dopo mesi di muro qualche concessione è arrivata. E, come prevedibile, a catena anche gli altri 'frugali' si sono allineati. "Il focus è sui fondi che già abbiamo ma sul nuovo debito vediamo che si può fare...", ha aperto Olaf Scholz lasciando il vertice. Certo a Berlino è stata data più di una rassicurazione: se le riunioni ministeriali delle prossime settimane getteranno un qualche allarme nel governo un nuovo vertice dei leader sarà convocato. Per ora, tuttavia, Ursula von der Leyen e Charles Michel hanno incassato il loro obiettivo: dimostrare che, di fronte alla Russia, l'Ue non è implosa neppure questa volta.

Il Consiglio riprende stamattina alle 10, tra i temi in discussione ci sarà la guerra in Ucraina. Al termine previste le conferenze stampa dei leader.

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