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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Redazione

Belfast contro Dublino: l'altra faccia della Brexit (e del voto nel Regno Unito)

Mancano una manciata di settimane alle decisive elezioni del 12 dicembre nel Regno Unito. Ma mentre i tre candidati alla guida del governo, l'attuale premier Boris Johnson, il laburista Jeremy Corbyn e la liberaldemocratica Jo Swinson si affannano per raccogliere ogni preferenza che plasmerà il prossimo decisivo Parlamento, la vera partita si sta giocando sull'altra sponda dell'Atlantico, in Irlanda

La pattuglia decisiva  

Infatti, nonostante Johnson regga nei sondaggi, soprattutto a scapito del Brexit Party, le elezioni del 12 potrebbero consegnare un Parlamento ancora più polarizzato, diviso, sclerotizzato. Decisiva allora, in questo senso, potrebbe essere la pattuglia del Northern Ireland che sceglie 18 dei 650 membri del Parlamento britannico.

Backstop e i rapporti con Dublino 

La nuova deadline al 31 gennaio 2020 e le elezioni al 12 hanno di fatto sgonfiato la tensione sul nodo backstop, che potrebbe riacutizzarsi nel giro di poche settimane. Antichi fantasmi potrebbero manifestarsi, ataviche rivalità rivivere. Il backstop, il meccanismo ideato a Bruxelles durante i negoziati con il governo May per evitare una frontiera fisica con la Repubblica di Irlanda, non piace al DUP (acronimo per Democratic Unionist Party), perchè crea un`area cuscinetto, in cui di fatto l`Irlanda del Nord è ancora parte della Ue, a tempo indeterminato.

Questo, nelle intenzioni di Bruxelles e Londra, avrebbe dovuto salvaguardare il Good Friday Agreement, il set di regole che di fatto ha garantito decenni di pace con Dublino. Ma i rapporti di buon vicinato, oggi, potrebbero essere compromessi da Brexit e la prospettiva di un no deal. 

Non c'è pace tra Belfast e Dublino 

Alessandro Allocca, giornalista di La Repubblica, ha toccato con mano il clima di tensione tra Dublino e Belfast, che ci racconta: 

"La prima cosa che colpisce sono gli sgargianti colori che adornano i murales realizzati sui muri di Belfast per ricordare i "troubles", i tre decenni di guerra civile che hanno causato 3500 morti e decine di migliaia di feriti. Proprio quei murales sono il simbolo di un passato che nessun avrebbe voluto più rivivere ma purtroppo con la questione Brexit è tornato al centro dell'attenzione. 

Sono stato a Belfast e poi a Dublino, per un viaggio giornalistico per realizzare un reportage per La Repubblica insieme all'editorialista - giornalista Enrico Franceschini e la prima tappa è stata proprio per filmare i murales. Colori sgargianti in contrasto con i toni sempre più grigi che sta prendendo la vicenda Brexit. Sia a Westminster che a Downing Street credo non si rendano conto come l'uscita dall'Unione Europea potrebbe intaccare lo stato di pace conquistato con grande fatica tra la Repubblica d'Irlanda e l'Irlanda del Nord. Un processo che ha visto proprio l'UE protagonista e garante durante il famoso `Good Friday Agreement` del 1 aprile del 1998. Ecco perché se il Regno Unito uscirà dall'Unione Europea con il cosiddetto "no deal", cioè senza accordi di alcun tipo con Bruxelles, danneggerà irrimediabilmente la pace sull'isola irlandese. 

Viceversa, se uscirà con una soft Brexit dovrà cedere parte della propria sovranità a Bruxelles. Tutti questi ragionamenti stanno però avvenendo a Londra, a centinaia di chilometri di distanza da Belfast e Dublino. Perché, se al contrario, la Brexit venisse dibattuta proprio in Irlanda, al sud come al nord, sicuramente il confronto tra governanti e parlamentari assumerebbe toni più rispettosi verso tutte quelle persone che hanno perso la vita in difesa dei propri ideali, passati ora in secondo piano sovrastati da poteri molto più politici ed economici che sociali.

La Brexit rischia di minare quel complesso articolato di norme e bilanciamento istituzionale Good Friday Agreement”. 

Le elezioni del 12 dicembre allora saranno il banco di prova, la cartina di tornasole dell`umore sull`isola di San Patrizio. Sarà premiato il DUP e la sua politica anti-backstop o i partiti pro-Ue? Lo scopriremo a breve. 
 

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