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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Redazione

Brexit, il governo rassicura gli italiani di Londra: "Pronti anche al no deal"

Settimana decisiva, quella appena iniziata, per arrivare ad un accordo su Brexit. Con il premier britannico BoJo (Boris Johnson) più incline a un accordo con Bruxelles, alla vigilia del decisivo summit con i leader europei di giovedi' e venerdi', potremmo davvero essere a una svolta. Ma anche se tale ottimistica previsione non dovesse esaurirsi in un accordo (o una nuova auspicata dilazione che sembra probabile per onorare il Benn Act - legge che vieta uscita senza accordo), l'Italia è preparata a un recesso “disordinato” (aka per sos caos Brexit). 

È stato del resto questo l'obiettivo della visita del ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola, a Londra per rassicurare la comunità italiana. “Lo dico con assoluta serenità, si sta lavorando per una Brexit ordinata. Ottimista?” si è retoricamente domandato al cospetto della platea presente nella sala principale dell'Istituto di cultura italiana. “Preferisco essere realista e lavorare per un recesso ordinato”. 

Tuttavia, il senso della visita sta in questo numero 41/2019. È la legge anti-Brexit, o meglio il Dl Brexit convertito in legge a maggio con l'obiettivo di assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati nel caso di no-deal Brexit, nonchè tutelare i cittadini di fronte ad un simile scenario. Dice, infatti, il ministro Amendola: “Con questa legge abbiamo gli strumenti per governare una Brexit disordinata”.

Il Dl Brexit, infatti, serve a mitigare la crisi finanziaria potenziale, tutelare i cittadini britannici residenti in Italia e rafforzare la rete consolare nel Regno Unito per l`assistenza della comunità italiana in terra britannica. “Abbiamo tutti gli strumenti per governare gli scenari prevedibili di una no-deal Brexit” assicura il deputato Massimo Ungaro. Lo incontro a Londra dove è stato eletto, o meglio dove viveva al momento di essere proclamato deputato per la circoscrizione Estero - Europa. È soddisfatto degli strumenti messi in campo dal governo. Anche se, come dice, “la complessità di un tema come Brexit avrebbe meritato una commissione parlamentare di inchiesta, che avrebbe garantito più pervasivi e penetranti poteri". 

“Un recesso del Regno Unito senza accordo sarebbe doloroso - ammette Ungaro - ma con questa legge l'Italia è pronta. Ci sarà una grande pressione sulle strutture consolari, ma non temiamo l'impatto". Quello che è temuto, invece, è un nuovo scandalo "Windrush". Lo scandalo dei rimpatri forzati dei cittadini di origine caraibica non in possesso della documentazione comprovante la decennale residenza nel Regno Unito. Era l'anno 2018. Qualcosa che ricorda, a un anno di distanza, le difficoltà nelle applicazione dei nostri connazionali più anziani alle prese con il settlement scheme e il mancato censimento nel sistema pensionistico. 

“Non c'è ragione di panico", rassicura comunque il deputato Ungaro, che rincara: "Siamo pronti, come Paese, ad affrontare qualsiasi scenario". 

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