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Giovedì, 25 Aprile 2024
Previsioni

"I salari stanno aumentando rapidamente", ma per la Bce è un problema

La governatrice Lagarde mette in guardia da una crescita delle buste paga troppo rapida: "Potrebbe alimentare l'inflazione"

I salari nell'Eurozona starebbero aumentando più rapidamente di quanto precedentemente stimato dalla Banca centrale europea. Una buona notizia? Non proprio: per la presidente della Bce Christine Lagarde, la corsa al rialzo delle buste paga rischia di spingere ancora più in alto l'inflazione, creando una sorta di circolo vizioso. 

"Sappiamo che i salari stanno aumentando, probabilmente a un ritmo più veloce del previsto", ha detto Lagarde al quotidiano croato Jutarnji list. "Non dobbiamo permettere che le aspettative inflazionistiche si disancorino o che i salari abbiano un effetto inflazionistico", ha continuato la governatrice, ricordando che l'aumento dei tassi di interesse, arrivati al 2,5%, fa parte delle "misure necessarie" per abbassare l'inflazione al 2% nell'area Euro, oggi al 10%. "Dobbiamo stare attenti che le cause interne che stiamo vedendo, che sono principalmente legate alle misure fiscali e alle dinamiche salariali, non portino al consolidamento dell'inflazione", ha avvertito Lagarde.

La visione di Lagarde è in linea con quanto dichiarato di recente, per esempio, dal governatore centrale dei Paesi Bassi, Klaas Knot, che teme che i "forti" aumenti salariali possano favorire la spirale inflazionistica, anziché aiutare i lavoratori ad affrontarla. La Bce prevede che la crescita degli stipendi nell'Eurozona raggiungerà il 5,2% l'anno prossimo. Una previsione che però non coincide con quella di 37 economisti di spicco intervistati dal Financial Times, secondo i quali l'aumento delle buste paga sarà più contenuto, intorno al 4,4%. 

Inoltre, Lagarde (così come Knot) sostiene che la prevista recessione invernale del blocco, indotta dall'aumento dei costi energetici, sarà probabilmente breve e superficiale, mentre sarà necessario continuare ad alzare i tassi almeno nel 2023. Gli economisti sentiti dal Financial Times non sono così ottimisti: la recessione potrebbe essere più profonda di quanto stimano Bce e Commissione europea. Inoltre, l'aumento dei tassi di interesse potrebbe aggravare questa recessione, come dice Marcello Messori, professore di economia alla Luiss di Roma.

Secondo gli ultimi dati Eurostat sui salari orari nominali, nel primo semestre del 2022 i salari dell'Ue sono cresciuti in media del 4,2% rispetto al 2021. In Italia ci si è fermati intorno al 3%.

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