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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il vertice

Zelensky striglia la Nato: "Vi chiediamo solo l'1% dei vostri carri armati e aerei". Ma rinuncia alla no-fly zone

Il presidente ucraino si rivolge ai leader dell'Alleanza riuniti a Bruxelles: "Resistiamo da un mese, abbiamo bisogno di aiuto militare senza limiti"

"Avete almeno 20 mila carri armati. L'Ucraina ha chiesto l'1 per cento di tutti i vostri carri armati. Di darceli o di venderceli, ma non abbiamo una risposta chiara". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky striglia la Nato. Lo fa nel suo intervento in videoconferenza davanti ai leader dell'Alleanza atlantica riuniti a Bruxelles, dal capo della Casa bianca Joe Biden al presidente turco Recep Erdogan, passando per i vertici dei Paesi Ue. 

Il tema centrale è la necessità di Kiev di avere più armi possibili per continuare a resistere all'aggressione della Russia, che sarà pure in difficoltà, ma può contare sulla seconda industria bellica del mondo in quanto a export. Niente a che vedere con l'arsenale delle truppe di Zelensky: "L'Ucraina non ha potenti armi antimissilistiche. Ha aerei molto più piccoli della Russia - ha detto Zelensky - Pertanto, il loro vantaggio nel cielo è l'uso di armi di distruzione di massa. E si vedono le conseguenze oggi: quante persone sono state uccise, quante città pacifiche sono state distrutte". Da qui la richiesta di avere, oltre ai carri armati, anche l'1% degli aerei dell'Alleanza, sistemi di tiro missilistici, armi antinave e difese aeree.

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"L'esercito ucraino resiste ormai da un mese, pur non essendo in una condizione alla pari rispetto ai russi, e vi ripeto lo stesso da un mese: per salvare la nostra gente e le città ucraine ha bisogno di aiuto militare senza limiti", ha insistito il leader ucraino. "Come senza limiti la Russia utilizza contro di noi tutto il suo arsenale, distrugge tutto ciò che è vivo - ha detto Zelesnky - dalle università alle chiese, dai magazzini con le scorte alimentari alle scuole, dai ponti agli ospedali, l'Ucraina si è rivolta a voi per avere gli aerei, per evitare tante perdite. Voi avete migliaia di aerei da combattimento ma non ce ne avete fornito neanche uno".

Rispetto ai giorni precedenti, però, Zelensky non ha citato la richiesta di una no-fly zone. Poco prima dell'intervento del leader ucraino, arrivando al vertice di Bruxelles, il segretario generale Jens Stoltenberg aveva spiegato che la Nato resta ancora contraria a una tale misura, perché di fatto comporterebbe un ingresso diretto dell'Alleanza nel conflitto. Ossia, l'allargamento della guerra dall'Ucraina al resto dell'Europa, in particolare alla Polonia. 

"E' vero che non facciamo parte dell'Alleanza - ha ammesso Zelensky - e che non rientriamo nell'ombrello di protezione dell'articolo 5 (l'articolo del Trattato Nato che obbliga i suoi membri a intervenire in caso di aggressione a uno di loro, ndr). C'è la sensazione che ci troviamo in una zona grigia tra la Russia e l'Occidente ma difendiamo i valori che ci accomunano con voi, e lo facciamo da un mese ormai. E' un mese dell'eroica resistenza, è un mese di sofferenze atroci, un mese delle distruzioni di un paese pacifico", ha proseguito. 

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"Dopo un mese di questa guerra io ho solo una richiesta: dopo una simile guerra contro la Russia vi prego di non dirci mai più che il nostro esercito non rispecchia gli standard della Nato. Abbiamo dimostrato quali sono i nostri standard e quanto possiamo fare per la sicurezza generale in Europa", ha aggiunto, sottolineando che "l'Alleanza deve ancora dimostrare cosa può fare per salvare le vite e che questa è l'alleanza difensiva più potente nel mondo. Se lo aspetta il mondo e se lo aspetta l'Ucraina, con azioni concrete, garanzie di sicurezza reali da coloro della cui parola ci si può fidare e le cui azioni possono proteggere la pace per davvero. Le nostre proposte e le nostre richieste stanno sul tavolo: abbiamo bisogno immediato della pace. Aspettiamo le vostre risposte. Ringrazio coloro che ci aiutano", ha concluso.

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