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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Vox, anticomunista e anti-Ue: chi è il partito di ultradestra che sta crescendo in Spagna

In Andalusia la nuova formazione nazionalista supera il 10% chiedendo di eliminare le autonomie, deportare i migranti irregolari e chiudere le associazioni femministe

Dopo 36 anni di dominio incontrastato dei socialisti del Psoe, la guida del Governo regionale dell’Andalusia potrebbe andare a una coalizione di centrodestra. La sconfitta della sinistra iberica è dovuta anche al successo di una nuova formazione che fa già discutere a livello europeo.  Vox, movimento di ultra-destra nato da una scissione del Partito popolare, si è presentato a questa tornata elettorale senza nessuna proposta concreta per il Governo regionale dell’Andalusia, e lo ha fatto di proposito per rimarcare la natura nazionalista a centralista che vorrebbe sbarazzarsi di ogni forma di autonomia presente nella Costituzione spagnola.  Gli andalusi hanno premiato questa scelta con più del 10% alle urne che significano 12 rappresentanti al Parlamento di Siviglia. Un vero shock politico per uno Stato fatto di “comunidades autónomas”, e da sempre alle prese con le pulsioni indipendentiste di Barcellona e dei Paesi Baschi. Parlano di “reconquista” gli attivisti di Vox e diffondono video trionfalistici con i leader che cavalcano per le colline andaluse.

I toni, così come il programma politico di 100 punti, si rifanno marcatamente alla tradizione della destra estrema spagnola, affezionata alla monarchia e molto critica dell’alternanza democratica tra socialisti e popolari, i quali hanno governato il Paese dalla morte di Franco a oggi.  Oltre a chiedere “l'immediata sospensione dell'autonomia della Catalogna e il processo degli insorti nel colpo di Stato separatista”, gli attivisti di Vox vogliono “l’abrogazione della legge sulla violenza di genere e qualsiasi regola che discrimini un sesso dall’altro”, prendendo quindi di mira le varie leggi che promuovono l’emancipazione femminile nella società, nella politica e nel mondo del lavoro. Il movimento non fa mistero di volere “la chiusura delle organizzazioni femministe radicali”.

Con riferimento all’immigrazione, Vox vorrebbe stabilire “quote di origine, privilegiando le nazionalità che condividono lingua, legami di amicizia e cultura con la Spagna”. I nazionalisti chiedono anche la deportazione nei loro Paesi di origine di tutti gli immigrati “illegali” e promette di perseguire le Ong colpevoli di agevolare gli ingressi irregolari. È ancora alquanto ambigua la posizione sull’Unione europea. Al punto 96 del programma si apprende che vogliono “promuovere a Bruxelles un nuovo trattato europeo, lungo le linee difese dai Paesi del gruppo di Visegrad in termini di confini, sovranità nazionale e rispetto dei valori della cultura europea e aumentare considerevolmente il peso della Spagna nel processo decisionale”. Ma non è dato a sapere quanto queste linee guida possano essere considerate compatibili con i principi fondanti dell’Unione.

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