Stavolta l'estrema destra di Vox può davvero andare al potere in Spagna
Dopo aver siglato numerosi accordi coi popolari per governare a livello locale, il partito di Abascal punta adesso al voto nazionale, trascinando il dibattito sui suoi temi
Scaramucce in tv e solidi accordi nelle istituzioni. La stanno gestendo così questa torrida campagna elettorale i partiti di destra spagnoli. Da un lato il Partito popolare guidato dal moderato Alberto Núñez Feijóo, dall'altra il partito di estrema destra Vox, capitanato da Santiago Abascal. La prossimità tra le due formazioni è sempre più evidente. Dopo le amministrative di maggio hanno trovato accordi che consentono di governare insieme in 11 delle 17 comunidad iberiche. Come nota El País, le affinità sono emerse anche durante il dibattito televisivo a cui hanno partecipato i portavoce dei sette partiti che concorreranno al voto fissato per il 23 luglio. I leader delle due formazioni continuano però a sottolineare le distinzioni durante dibattiti e interviste, per provare ad attrarre quelle parcelle di elettori più interessate alle differenze tra le due forze politiche che ai punti in comune. Un'ala più moderata e di stampo cattolico teme il sopravvento dei "voxadas" e le loro proposte profondamente divisive. Che attraggono invece una fetta di popolazione "incazzata" e che intende far fuori del tutto l'impianto socialista creato da Pedro Sanchez in questi anni al governo. La data clou del voto, ribattezzata dai media spagnoli "J-23", potrebbe vedere l'imporsi di Vox come partito non più minoritario e residuale, ma come una presenza influente e decisiva in Spagna. E questo è un dato che lo stesso Partito popolare sembra temere, nonostante le affinità.
Dominio locale
Le indicazioni nelle istituzioni regionali e comunali, stravolte dal voto di maggio, sono chiare. Il Pp e Vox governano insieme, rafforzandosi a vicenda, almeno fino ad ora. Delle nove regioni che governavano, i socialisti sono riusciti a conservarne solo tre: le Asturie, la Castiglia-La Mancia e la Navarra, dove hanno un peso importante gli autonomisti di Bildu. Il Partido Popular e Vox hanno la maggioranza ora in 11 delle 17 comunità autonome spagnole. Alle quattro che già gestivano di comune accordo, si sono aggiunte Cantabria, La Rioja, Aragona, l'importantissima Comunidad Valenciana, Baleares. In bilico c'è ancora la Murcia, dove il dialogo tra Pp e Vox non è decollato. Finora.
Contraddizioni interne
Ha ceduto infine anche l'Estremadura, dove la governatrice Marìa Gallardo aveva promesso al suo elettorato che non avrebbe mai governato con un partito razzista e sessista come Vox. Alla fine sui valori hanno avuto la meglio le pressioni dall'alto, che l'hanno spinta a trovare un accordo. Il suo caso è paradigmatico delle contraddizioni interne al Pp nel rapporto con Vox. Nonostante abbia continuato a prendere le distanze dalle posizioni anti-Lgbt e che non condannano la violenza sulle donne e sui migranti, Gallardo si è dovuta piegare e governerà l'Estremadura al loro fianco. C'è anche però chi si è vantato dei risultati raggiunti da questo accordo, come ricorda El Diario riferendosi ad Alfonso Fernández Mañueco, il primo leader del Pp a governare condividendo con l'estrema destra lo scranno del potere della Junta de Castilla y León.
Ambiguità popolare
Nonostante abbia benedetto gli accordi con Vox nelle amministrazioni locali, Feijóo continua a a prendere le distanze dal partito di Abascal, intensificando la "strategia del voto utile" per i popolari. Anziché rivendicare l'alleanza, il Pp sembra giustificarsi con una questione di numeri. "Abbiamo raggiunto patti di governance e di governo con Vox perché è il risultato delle elezioni e dove i cittadini ci guidano con il loro voto", ha affermato il popolare Borja Sémper in un'intervista. "Da parte dei governi non permetteremo che la gestione sia afflitta da voxadas [...]. Quello di cui sono convinto è che (l'alleanza, ndr) non ci porterà in un posto dove non siamo”, ha aggiunto il portavoce popolare. Il quotidiano conservatore El Mundo è convinto che questa mossa premierà Feijòo, reputandolo "rafforzato" dal dibattito televisivo col primo ministro socialista Pedro Sánchez.
Ultime cartucce
È lo stesso giornale a notare però come proprio le parole " Vox " e " Abascal " siano state costantemente sulle labbra sia del leader socialista che di quello popolare. A dimostrazione che le proposte dell'estrema destra hanno finito col diventare le vere protagoniste di questa campagna elettorale. Abascal però non vuole accontentarsi di fare da "stampella" al potere del Pp. Dopo aver ottenuto gli accordi nelle amministrazioni locali, il leader di Vox è tornato all'attacco. "Il partito popolare pretende che gli diamo un assegno in bianco attraverso accordi di investitura che d'abitudine il partito popolare non adempie", ha affermato il politico in un'intervista, lamentandosi della gestione nei governi locali. In tv ha accusato direttamente Feijóo di "rinunciare" al tentativo di formare un governo con Vox e di voler dare la priorità a Sánchez, in favore della storica alternanza che i due grandi partiti hanno realizzato dopo la caduta del franchismo. "Faremo tutto il possibile per abrogare non solo il sanchismo, ma il socialismo", ha promesso il leader di Vox convinto di aizzare meglio il suo elettorato sparando le sue cartucce in tutte le direzioni.
Missionari della discriminazione
Le crociate di Abascal non prendono di mira solo il socialismo. La missione di Vox è di abrogare la legge sull'aborto, l’eutanasia, la legge sui trans, il "Sólo sí es sí" sul consenso delle donne, le norme a favore del benessere degli animali. Sono sotto attacco anche le famiglie arcobaleno, le norme contro i crimini di odio, la limitazione all’insegnamento della religione, le vie legali all'immigrazione, le tutele delle fasce deboli dei lavoratori, che nelle campagne operano in condizioni simili a moderne forme di schiavismo. Alle amministrative i suoi candidati hanno ricevuto consensi variabili, dall'8% in Extremadura al 18% della Murcia. Solo la quota che raggiungeranno nel J-23 ci dirà fino a che punto Vox riuscirà a "trascinare" il Pp verso posizioni sanguigne e retrograde come quelle sbandierate finora.