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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Sì a visite nelle case di riposo", bufera sul governo belga. Che ci ripensa

Nel Paese quasi la metà dei decessi per coronavirus sono avvenute a seguito di contagi nei centri per anziani. La premier costretta al passo indietro. Anche se in Francia la stessa misura è stata applicata senza ripensamenti

E' durata appena 24 ore la misura del governo belga che ripristinava le visite dei parenti agli anziani ospitati nelle case di riposo. La premier Sophie Wilmès ha infatti dovuto rimangiarsi subito il via libera, inserito all'interno di un pacchetto di primo deconfinamento, dopo che cittadini, politici e soprattutto virologi hanno sollevato accese proteste. Tanto più a fronte dell'elevato numero di vittime tra i residenti nei centri per gli anziani, quasi la metà dei circa 5.800 morti nel Paese attribuiti al Covid-19.

La misura cassata in tempo record prevedeva la visita di "un membro della famiglia designato, a condizione che non abbia avuto sintomi" di contagio da Covid19 "per due settimane e che la persona sia sempre la stessa”. Anche la Francia ha emesso un provvedimento simile, senza pero' destare le polemiche che si sono registrate in Belgio. 

I primi a opporsi alla "riapertura" delle case di riposo erano state le Regioni, sia quella vallone, sia quella fiamminga.  A stretto giro, anche i virologi ne avevano segnalato i potenziali rischi. Ma è stata soprattutto l'opposizione dei responsabili delle stesse strutture per anziani a far cadere le ultime resistenze: “Le case di cura stanno già lavorando con un personale ridotto, tanto che è dovuto intervenire l'esercito (e anche le ong, ndr). Come potremo garantire che il virus non si diffonda dai visitatori ai pazienti e viceversa?”, dice uno dei manager intervistati dai media belgi. 

La premier Wilmès aveva provato a bloccare le polemiche esprimendo comprensione per "la preoccupazione delle case di cura. Non è obbligatorio organizzare le visite, anche se lo consiglio. Andare a trovare i propri genitori puo' essere d'aiuto in questi tempi difficili”, ha detto Wilmès. Salvo poi dover posticipare la misura: il via libera potrà essere accordato solo dopo una serie di disposizioni precauzionali, tra cui i test su tutti i residenti e il personale medico delle case di riposo. 

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