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Martedì, 16 Aprile 2024
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Le immagini-vergogna delle violenze sui migranti ai confini dell'Europa: "Agenti pagati con fondi Ue"

Un'inchiesta svela pratiche illegali, violente e ampiamente diffuse, finanziate con risorse europee. Bruxelles promette di indagare

Decine di migranti, in molti casi richiedenti asilo, vengono respinti illegalmente dalle forze di polizia di diversi Paesi Ue, talvolta anche con azioni violente, il tutto sovvenzionato dai fondi comunitari. È quanto emerso da un'inchiesta giornalistica che ha coinvolto reporter da tutta Europa, e che getta ombre sulla gestione dei flussi migratori in entrata nell’Unione. Testimoni parlano di episodi di “tortura”, mentre la Commissione europea promette di indagare sull'accaduto. La Commissione europea "si oppone fermamente a qualsiasi pratica di respingimento, in base alla quale le persone vengono allontanate con la forza dal territorio degli Stati membri senza il dovuto riguardo alle loro circostanze individuali" e ha "continuamente chiarito alle autorità nazionali che tali pratiche sono illegali", ha affermato un portavoce.

Violenza ed impunità

Il collettivo giornalistico Lighthouse Reports, in collaborazione con ARD, Der Spiegel e Libération , ha pubblicato i risultati di un’inchiesta durata otto mesi sui respingimenti illegali dei migranti che tentano di entrare in Europa. L’indagine si è concentrata sulla famigerata rotta balcanica, che dal Mar Egeo e dal Mar Nero risale appunto i Balcani fino alle porte dell’Unione. Qui, che arrivino per mare o per terra, migranti e richiedenti asilo sono respinti violentemente e spesso presi a manganellate dalle forze speciali di diversi Stati membri (soprattutto Croazia, Grecia e Romania) e da membri dell’agenzia europea Frontex.

Uomini mascherati, con uniformi prive di dispositivi identificativi e armati di manganelli “tonfa” sono in molti casi i guardiani dei confini Ue, degli “eserciti ombra” protetti dall’impunità garantita dalle cancellerie europee. Ma se i governi hanno sempre negato il coinvolgimento di propri agenti in queste azioni illegali (che violano il diritto europeo e quello internazionale), ora ci sono documentazioni visive, testimonianze di membri delle forze di polizia oltre che i racconti dei migranti.

Come riporta l'Independent un poliziotto croato ha parlato esplicitamente di “tortura” riferendosi al trattamento riservato ai migranti. “Ho visto persone picchiate, ferite, sanguinanti, molte volte…c’erano minori, sedicenni. C’erano anche bambini, anche se i bambini non sono stati torturati”, ha sostenuto. Quanto alla condotta dei suoi colleghi, ha affermato che “ciò che stanno facendo è contro la legge, quindi non è legale né sul lato croato né su quello bosniaco” del confine, aggiungendo: “Le loro attività non sono controllate da nessuno”.

Fondi Ue

Le indagini hanno gettato luce anche su un’altra scomoda verità: i fondi che finanziano queste operazioni arrivano dal bilancio Ue. A confermarlo sono gli stessi agenti di polizia, intervistati dai giornalisti: ad esempio, l’Operazione corridoio in Croazia (questo il nome in codice) è stata messa in piedi grazie al fondo europeo per la sicurezza interna (Isf). Per Jelena Sesar, ricercatrice affiliata ad Amnesty International, “ciò che è particolarmente disturbante è che la Commissione europea continua a chiudere un occhio sulle sconcertanti violazioni del diritto Ue”. Il supporto finanziario dell’Unione a questi Paesi certifica, secondo Sesar, la complicità di Bruxelles in questi abusi.

Dal canto suo, la commissaria agli Affari interni Ylva Johansson si è detta “scioccata” dalla notizia auspicando “che il governo croato indaghi scrupolosamente” e “che agisca adeguatamente se ne verrà provata la necessità”. Johansson ha confessato di essere “estremamente preoccupata” dalle immagini, che provano“un uso improprio dei fondi europei”. La commissaria svedese ha quindi annunciato colloqui con i ministri competenti di Grecia e Croazia.

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