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Sabato, 20 Aprile 2024
Violenze sulle donne / Grecia

“Una donna non viene violentata se non lo vuole”: vescovo nella bufera

Polemiche per le parole di Chrysostomos, metropolita di Dodoni, in Grecia. Anche la Chiesa ortodossa prende le distanze

“Una donna non viene violentata se non lo vuole”: hanno suscitato proteste venerdì le dichiarazioni del vescovo Chrysostomos, metropolita di Dodoni, alla tv privata Skai durante un dibattito sull'aborto. Una donna "non può rimanere incinta" a causa di uno stupro e la sua "partecipazione" è necessaria per concepire un bambino, ha aggiunto. Il vescovo ha anche definito l'aborto un “crimine”.

Le sue dichiarazioni sono state prontamente condannate dal ministro dell'Istruzione e degli Affari religiosi Niki Kerameus, che le ha definite "inconcepibili e riprovevoli". Tali osservazioni “sono scioccanti e non sono in linea con la posizione della Chiesa, che sostiene le donne vittime di abusi e stupri”, ha affermato.

La Chiesa di Grecia, custode della fede ortodossa dominante nel Paese, è esclusivamente maschile e ferocemente conservatrice. Si oppone alle relazioni omosessuali, al sesso prematrimoniale e all'aborto e ha anche resistito agli sforzi per limitare le liturgie e la comunione durante la pandemia di coronavirus. Ma le parole di Chrysostomos sono andate oltre le posizioni più intransigenti, tanto che anche l'organo direttivo della Chiesa di Grecia, il Santo Sinodo, le ha condannate uffficialmente, definendole "inaccettabili per un chierico ortodosso e offensive per gli esseri umani e in particolare per le donne e le vittime di stupro".

Chrysostomos, 83 anni, si è ritirato dal servizio attivo nel 2011 e il suo titolo è onorifico. Noto per il suo carattere rude, una volta attaccò un collega vescovo che era in disaccordo con lui durante una riunione del Santo Sinodo: "Vai a giocare con le tue bambole", gli disse. 

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