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Venerdì, 19 Aprile 2024
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In Francia vertice 'europeo' sulla Cina senza l'Italia. Ma Conte lo sminuisce

Mentre Roma procede in solitaria Macron, Merkel e Juncker discuteranno insieme con Xi Jinping il futuro delle relazioni dell’Unione con Pechino

La Cina e il suo presidente, Xi Jinping, dividono l’Europa e i loro leader. In particolare allontana sempre di più l’Italia dall’orbita comunitaria, e mette a nudo le divergenze del 'motore' franco-tedesco d’Europa. Mentre la cancelliera tedesca, Angela Merkel, non ha nulla di ridire all’iniziativa bilaterale Roma-Pechino sulla nuova Via della Seta (il programma di politiche economico-commerciali della repubblica popolare cinese), dall’altra il presidente francese Emmanuel Macron non vede di buon occhio l’attivismo italiano.

Tutto avviene al termine del vertice del Consiglio europeo. Merkel e Macron tengono le conferenza stampa di rito, in due stanze separate, ma contigue. “Il premier Conte ci ha aggiornato sul contenuto del protocollo d'intesa sulla Via della Seta, e per quanto ci ha spiegato non ho trovato critiche da fare”, dice ‘frau’ Merkel. A pochi passi di distanza, ‘monsieur’ Macron tiene invece a precisare che “il formato 16+1 non è un buon metodo di discutere con la Cina, e non lo è nemmeno la via bilaterale”. Ogni riferimento all’Italia è volutamente intenzionale.

Ecco dunque che l’incontro organizzato da Macron a Parigi con i Merkel, Xi Junping, e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, intende superare tutte le logiche di negoziazione con Pechino utilizzate finora. “Da diversi anni procediamo in ordine sparso e la Cina sfrutta le nostre divisioni”, lamenta l’inquilino dell’Eliseo, che puntualizza: la Cina “è tra i rivali sistemici” dell’Unione europea, e per l’Ue, “il tempo dell’ingenuità è finito”.

Quella francese è più che l’ennesima iniziativa franco-tedesca. Diventa una mossa politica di contrasto alle politiche cinesi volutamente europea, e la presenza di Juncker è lì a testimoniarlo. Il 9 aprile a Bruxelles si terrà il vertice bilaterale Ue-Cina, ma a livello di ministri degli Esteri, non di leader. I leader ‘che contano’ si ritrovano dunque a Bruxelles per preparare l’agenda. L’Italia è fuori dal processo decisionale comune, perché non gradita o perché preferisce un altro tipo di strategia politica, molto più solitaria.

“L’invito di Merkel da parte di Macron è un atto di cortesia”, sostiene il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prima di lasciare Bruxelles per rientrare a Roma. “Se non l’avesse invitata, Merkel non avrebbe avuto il tempo di incontrare Xi Jinping”. Prova a sminuire l’iniziativa, la cui valenza politica è tutt’altro che irrilevante.

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