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Martedì, 23 Aprile 2024
L'appello

Gli esperti Ue chiedono di fare scorte di vaccini contro il vaiolo, come per il Covid

Se somministrata entro i primi quattro giorni dall'esposizione a una persona infetta, la dose “può avere un effetto protettivo significativo”, ha chiarito l’Ecdc

Dopo la grande campagna di vaccinazione Ue contro il Covid-19, dagli esperti europei in materia di prevenzione delle malattie è arrivato un appello per fare nuove scorte di vaccini necessarie a prevenire una nuova emergenza. Si tratta del vaiolo delle scimmie, la patologia che in soli otto giorni (dal 15 maggio ad oggi) ha già colpito 85 persone in otto Stati Ue, compresa l’Italia. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in una valutazione dedicata alla nuova patologia ha rivolto un appello ai Paesi affinché si agisca per tempo.

Gli esperti Ue, nello specifico, hanno chiesto ai responsabili dei sistemi sanitari nazionali di concentrarsi sulla tempestiva identificazione, gestione e segnalazione di nuovi casi. “I Paesi - si legge nel documento - dovrebbero anche aggiornare i loro meccanismi di tracciamento dei contatti, la capacità diagnostica per gli orthopoxvirus e rivedere la disponibilità di vaccini contro il vaiolo, antivirali e dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari”.

“La disponibilità del vaccino contro il vaiolo dovrebbe essere riesaminata nei Paesi dell’Ue per quanto riguarda il tipo, le dosi e lo stato di autorizzazione”, viene precisato nel documento dell’Ecdc. Il vaccino contro il vaiolo, infatti, “può essere utilizzato per la profilassi post-esposizione di contatti stretti ad aumentato rischio di malattie gravi”, hanno aggiunto gli esperti. Le categorie più a rischio, come evidenziato in precedenza, sono “i bambini piccoli, le donne in gravidanza e le persone immunodepresse”. 

“Il vaccino contro il vaiolo, se somministrato entro i primi quattro giorni dall'esposizione a un caso confermato di vaiolo delle scimmie, può avere un effetto protettivo significativo”, hanno spiegato gli esperti europei. Inoltre, “i Paesi possono prendere in considerazione la vaccinazione profilattica di alcuni professionisti sanitari che rispondono a questo focolaio. Ad oggi, la stragrande maggioranza dei casi presenta sintomi da lievi a moderati e si stanno tutti riprendendo bene. Tuttavia, i numeri sono ancora bassi e il profilo di gravità della malattia non può essere stimato in modo affidabile”.

“Nessun vaccino contro il vaiolo è autorizzato per l'uso contro il  vaiolo delle scimmie nell'Ue, ma il vaccino di terza generazione contro il vaiolo ImvanexTm” noto come l’Ankara-Mva “è stato autorizzato dall'Ema contro il vaiolo per il mercato Ue”, hanno aggiunto gli esperti dell’Ecdc evidenziando che tali dosi hanno mostrato “protezione in modelli di primati esposti a dosi letali di virus del vaiolo delle scimmie”. 

Invece, i vaccini contro il vaiolo di vecchia generazione “hanno effetti collaterali significativi e, inoltre, non sono più autorizzati e non dovrebbero essere utilizzati”, ha avvertito l'Ecdc. 

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