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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il vaccino contro il tumore esiste già e sta funzionando

Le dosi contro il papillomavirus hanno ridotto fino all'87 per cento l'insorgere del cancro del collo uterino. Lo dimostrano i dati di un programma che va avanti da anni nel Regno Unito

Quella di prevenire i tumori con l'utilizzo di un vaccino non è solo una speranza per il futuro, ma in parte già una realtà. Le dosi contro il papillomavirus hanno già salvato migliaia di vite impedendo lo sviluppo dal cancro del collo uterino causati dall’Hpv, una delle infezioni a trasmissione sessuale più comuni al mondo. Lo dimosrano i risultati del programma di vaccinazione, finanziato da Cancer Research Uk (l’Istituto inglese per la ricerca dei tumori) che è iniziato 13 anni fa e ha avuto dei risultati eccezionali, secondo quanto riporta una ricerca pubblicata su Lancet.

Lo studio ha esaminato cosa è successo alle ragazze vaccinate con Cerivax nel 2008 (oggi si somministra Gardasil) e che ora hanno circa vent’anni e ha scoperto che i casi di tumore nella loro fascia d’età, che sono rari, sono scesi da circa 50 all'anno a soli cinque. I casi di cancro al collo dell’utero sono calati dell’87 per cento nelle ragazze a cui il vaccino è stato somministrato quando avevano tra i 12 e i 13 anni, del 64 per cento a quelle a cui è stato somministrato tra i 15 e i 16, e del 34 per centro tra i 16 e i 18.

Lo studio ha inoltre riscontrato un calo del 97 per cento dei casi di lesioni precancerose della cervice nelle donne vaccinate tra i 12 e i 13 anni, del 75 per cento in quelle che hanno ricevuto il siero tra i 14 e i 16 anni, e del 39 per cento in quelle a cui è stato somministrato tra i 16 e i 18 anni. Senza la vaccinazione, spiega il Guardian, queste lesioni avrebbe potuto colpire quasi 36mila donne.

Il Cancer Research Uk si è detto entusiasta dei risultati dato che questi sono stati migliori del previsto e che questo tipo di tumore potrebbe diventare presto una malattia rara grazie alla combinazione di vaccini e screening. "È stato incredibile vedere l'impatto della vaccinazione Hpv e ora possiamo dimostrare che ha impedito a centinaia di donne di sviluppare il cancro in Inghilterra" ha detto Peter Sasieni docente al King's College di Londra e autore principale dello studio.

La dottoressa Vanessa Saliba, consulente epidemiologo per Ukhsa (Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito), che ha anche preso parte allo studio, ha detto: "Incoraggiamo tutti coloro che sono idonei per il vaccino Hpv a prenderlo quando viene offerto a scuola. Tutti coloro che hanno i requisiti possono prenderlo fino al loro 25esimo compleanno. Insieme allo screening cervicale, questo aiuterà a proteggere più donne da casi prevenibili di cancro". A possedere i requisiti per ricevere le dosi non sono solamente le donne ma anche gli uomini. Infatti, nonostante questo vaccino sia stato inizialmente concepito per la popolazione femminile, è stato in seguito esteso anche a quella maschile come prevenzione nei confronti del cancro orofaringeo, che si verifica nella gola, nelle tonsille e nella parte posteriore della lingua, che ha superato quello cervicale come il principale tumore causato dall'Hpv e l'80 per cento delle persone a cui viene diagnosticato sono uomini.

“Risultati come questo mostrano il potere della scienza” ha detto Michelle Mitchell, amministratore delegato di Cancer Research UK. La notizia degli ottimi risultati sul vaccino contro il papillomavirus arriva in contemporanea con l’annuncio della Cleveland Clinic del via alla sperimentazione sull’essere umano del primo vaccino contro il tumore al seno triplo negativo, il carcinoma più diffuso in Italia.

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