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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Per il vaccino Pfizer necessaria una terza dose dopo 9 mesi", la conferma di BioNTech

L'annuncio di Ugur Sahin, lo scienziato che guida la società tedesca che ha elaborato il farmaco immunizzante: "Il nostro farmaco efficace anche contro la variante indiana"

Il fondatore della BioNTech, Ugur Sahin, lo scienziato tedesco di origine turche dietro il vaccino Pfizer, prevede la necessità di una terza somministrazione di siero anti-Covid. "Nel tempo la protezione del vaccino contro il virus diminuisce, con il calo degli anticorpi", ha detto lo scienziato in un incontro in video organizzato dalla Stampa estera in Germania, "dunque sarà necessaria una terza vaccinazione: secondo le mie stime dopo nove mesi dalla seconda somministrazione, al massimo dopo 12 mesi", e poi "mi aspetto che probabilmente sarà necessario ottenere un altro richiamo ogni anno, o forse di nuovo ogni 18 mesi", ha aggiunto.

L'annuncio di Sahin arriva dopo una serie di voci che avevano già sollevato la necessità di far fronte alla perdita di immunità nel corso del tempo. Quello che non era chiaro ancora erano i mesi di copertura garantiti dal vaccino di Pfizer, su cui l'Ue ha puntato buona parte della sua campagna di vaccinazione. Non a caso, proprio in questi giorni la Commissione europea starebbe chiudendo un accordo per la fornitura di 1,8 miliardi di dosi da Pfizer per il 2022-2023. 

Il vaccino sviluppato da BioNTech, sempre secondo Sahin, sarebbe efficace anche contro le varianti fin qui in circolazione, in particolare contro quella indiana ritenuta tra le più pericolose finora scoperte. "Grazie ai nostri studi sul cancro che muta continuamente, abbiamo studiato 30 varianti e abbiamo visto che in tutte queste varanti il nostro vaccino funziona bene", ha detto lo scienziato che ritiene inoltre che si possa "ben sperare" anche sulle altre mutazioni del Covid emerse negli ultimi mesi. "Da Israele abbiamo dati in tempo reale sulla variante britannica, che è finora la più forte a livello globale: su questa abbiamo addirittura un'efficacia al 97 per cento, ossia superiore a quella consueta, che è del 95 per cento. Così come abbiamo una buona efficacia sulla variante brasiliana". Del resto, ha rivendicato, "nel nostro vaccino abbiamo creato una specie di 'fortezza' che e' molto difficile superare. Se alcune varianti dovessero comunque forzare questa fortezza, noi potremmo ancora modificare il prodotto. Sono fiducioso".

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