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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Troppi ritardi nel programma Ue e anche San Marino si affida allo Sputnik V

Nel micro Stato sono arrivate le prime 7.500 dosi, altrettante arriveranno presto. Il governo: "Impossibile ricevere i vaccini approvati dall'Ema, ma noi dobbiamo proteggere la popolazione"

C'è un altro Stato europeo che ha deciso di affidarsi allo Sputnik V, stanco dei ritardi del piano di vaccinazione europeo contro il Covid-19. Si tratta della piccola nazione di San Marino in cui proprio ieri sono arrivate le prime 7.500 dosi prodotte nella Russia di Vladimir Putin, ma altrettante ne arriveranno per il richiamo.

Impegni non matenuti

Il piano vaccinale della Serenissima Repubblica, per proteggere i suoi circa 33mila cittadini, è pronto da tempo e le somministrazioni dovrebbero partire dal personale sanitario e dagli over-75. La scelta del microstato, in cui dall'inizio della pandemia ci sono stati 3.538 casi confermati di coronavirus e 73 decessi, è stata dovuta al mancato rispetto degli impegni da parte dell'Italia e dell'Ue. Tra San Marino e Roma sarebbe in vigore un accordo per cui a quest'ultimo sarebbero destinate 1 dose ogni 1.700 arrivate in Italia. Ma per il momento i sammarinesi possono contare solo sullo Sputnik perché, come sostenuto dal segretario di Stato per la Salute Roberto Ciavatta, "al momento è impossibile trovare nel mercato ufficiale vaccini che siano già approvati dall'Ema, al di fuori del canale con la Commissione europea”. E visto che delle dosi di Pfizer e Astrazeneca non si vede l'ombra al momento, la nazione ha deciso di rivolgersi a Mosca.

Le polemiche

La notizia aveva destato la preoccupazione nella confinante Romagna. Lo stesso assessore regionale emiliano-romagnolo alla Salute, Raffaele Donini aveva ricordato che "il vaccino russo non ha ottenuto alcuna validazione da Aifa e quindi per noi, in questa fase, non può rappresentare un vaccino somministrabile". "Purtroppo, il tempo necessario per definire queste procedure”, relative all'accordo con l'Italia, e “il fatto che San Marino sia un Paese che non ha ancora iniziato la sua campagna di vaccinazioni ci ha costretti a cercare soluzioni alternative", ha detto il Segretario di Stato per gli Affari esteri, Luca Beccari, spiegando il perché dell'acquisto dello Sputnik. "Come per tutti gli altri Paesi, è necessario per noi avviare la campagna di vaccinazione il prima possibile per garantire la sicurezza dei cittadini", ha aggiunto. L'Agenzia europea per i medicinali ha detto che gli sviluppatori dello Sputnik V hanno recentemente chiesto consigli su quali dati dovevano presentare affinché il vaccino fosse autorizzato in tutta l'Unione europea. Al momento le dosi sono state già approvate dalle autorità ungheresi grazie alle procedure d'emergenza, e quelle croate e slovacche sembrano interessate a fare altrettanto.

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