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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ok al vaccino entro Natale e prime dosi in 8 Paesi europei: l'Ema cede alle pressioni tedesche

Dopo le polemiche sull'asse Bruxelles-Berlino, l'agenzia Ue anticipa il possibile via libera al farmaco messo a punto da Pzifer/BioNTech. Subito dopo l'annuncio dei ministri della Salute di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera

Il via libera al vaccino anticipato di una settimana, dal 29 a prima di Natale. E 7 Paesi Ue, a cui si aggiunge la Svizzera, che rilasciano una dichiarazione congiunta di impegno a far partire insieme la campagna di vaccinazione. In barba, almeno per il momento, al sogno di un'Europa unita e compatta nella lotta alla pandemia di Covid-19. E alla faccia delle precauzioni che l'Ema aveva alzato rispetto alle pressioni dei governi nazionali, in particolare di Berlino e, pare, di Roma.

Le polemiche

Dopo giorni di polemiche, l'Ema, l'agenzia europea del farmaco, ha anticipato la riunione del suo comitato permanente che dovrebbe dare, a meno di sorprese, il disco verde alla somministrazione anche in Ue del vaccino messo a punto da Pfizer/BioNtech. L'annuncio è arrivato dopo le parole del ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, il quale aveva sollevato dubbi sul ritardo nell'approvazione del farmaco da parte dell'agenzia Ue, tanto più dei via libera ottenuti dallo stesso vaccino nel Regno Unito, in Canada e negli Usa (gli ultimi due con una procedura "condizionata" e non di emergenza, ossia con la stessa strada scelta dall'Ema). Il ministro si era spinto oltre, auspicando un'autorizzazione prima di Natale. Parole che non erano piaciute alla Commissione europea.

"Non scenderemo a compromessi sulla sicurezza e non eserciteremo alcuna pressione politica sull'Ema a tale scopo", aveva detto all'Agi un portavoce dell'esecutivo Ue "L'Ema è un'agenzia indipendente e il processo di autorizzazione dei vaccini è solamente nelle loro mani" e dunque "anche le tempistiche dipendono da loro". L'autorizzazione dell'Ema "arriverà al più tardi il 29 dicembre", come già annunciato dall'agenzia, aveva chiarito ancora il portavoce. Ma poche ore dopo era la stessa agenzia con sede ad Amsterdam a comunicare un cambio nei programmi: il comitato dell'Ema si riunirà in via straordinaria il 21 dicembre per esprimere il suo parere sul vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNtech.

La resa

"Il comitato per i medicinali per uso umano dell'Ema e i suoi esperti hanno lavorato intensamente nelle ultime settimane per valutare i dati presentati da BioNTech e Pfizer nel contesto della domanda di autorizzazione all'immissione in commercio condizionale" del vaccino anti-Covid, si legge in una nota dell'Ema. "La velocità di avanzamento dipende da una valutazione solida e completa della qualità, sicurezza ed efficacia ed é determinata dalla disponibilità di informazioni aggiuntive da parte dell'azienda per rispondere alle domande sollevate durante la valutazione. Dopo aver ricevuto ieri sera i dati aggiuntivi richiesti all'azienda e in attesa dell'esito della sua valutazione, e' stato ora programmato un incontro straordinario del comitato per il 21 dicembre" e "se possibile" per arrivare a una conclusione. Ema spiega che la riunione prevista per il 29 dicembre verrà mantenuta "se necessario". L'agenzia "concluderà la sua valutazione il prima possibile e solo una volta che i dati sulla qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino saranno sufficientemente solidi e completi per determinare se i benefici del vaccino superano i suoi rischi".

I primi europei vaccinati

La nota dell'Ema è stata accolta con favore, almeno a livello ufficiale, dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: "Probabilmente i primi europei saranno vaccinati entro la fine del 2020", ha detto nel commentare l'annuncio. Ma a stretto giro è arrivata un'altra nota, quella dei ministri della Salute di 8 Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera), i quali hanno fatto sapere di aver preso l'impegno di avviare "insieme la campagna vaccinale". "Riaffermiamo la necessità - si legge - di coordinare i nostri sforzi per un uso sicuro, efficiente e trasparente del vaccino anti-Covid", con misure come la lotta alla "disinformazione in tema di vaccini, per informare la popolazione sulla ratio della valutazione costi/benefici" e per "assicurare alla popolazione una comunicazione chiara e trasparente sulla vaccinazione e sulle modalità con cui verrà effettuata". 

Non è chiaro al momento se a questi Paesi (7 dell'Ue e 1 extra) si aggiungeranno fin da subito anche gli altri 20 Stati membri. O se sarà ancora una volta un'Europa a due velocità. Un'eventualità che von der Leyen avrebbe voluto evitare. I vaccini contro il coronavirus convalidati e preordinati a livello europeo saranno distribuiti a tutti gli Stati membri dell'Ue "nello stesso momento e alle stesse condizioni, in base alla loro quota di popolazione dell'Ue che hanno", aveva detto la presidente della Commissione lo scorso ottobre. "Tutti gli Stati membri concordano su questo", aveva aggiunto. Evidentemente qualcosa sembra cambiato. 

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