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Giovedì, 25 Aprile 2024
Guerra in Ucraina

Gli Usa donano all'Ucraina 11 elicotteri comprati dai russi

I velivoli in origine destinati all’Afghanistan sono tornati in America dopo il nuovo avvento al potere dei talebani. Ma ora verrano assegnati all’esercito di Kiev per combattere contro Mosca

L’acquisto da parte del Pentagono di trenta elicotteri made in Russia aveva scatenato forti polemiche. Correva l’anno 2013 e gli Stati Uniti dovevano armare il governo afghano per difendersi dalle milizie talebane che minacciavano dall’interno la stabilità del Paese, all’epoca ancora sotto il controllo della Nato. Meno di dieci anni dopo i talebani sono tornati al potere a Kabul e i controversi elicotteri russi negli hangar del Pentagono. Ma la Casa Bianca ha deciso di riaccendere le eliche per fare rotta verso Kiev, dove i velivoli verranno usati contro il Paese che li ha fabbricati: la Russia.

L’originale vicenda degli elicotteri Mi-17 comprati dagli Usa a un'azienda russa e ora donati all’esercito ucraino viene riportata sulla prima pagina di oggi del Washington Post. Undici dei trenta velivoli acquistati nel 2013 fanno infatti parte dell’ampio pacchetto di forniture militari per un totale di 800 milioni di dollari promesso la settimana scorsa da Joe Biden a Volodymyr Zelensky, che si è affrettato a ringraziare la generosità degli Usa. "L'Ucraina potrebbe utilizzare gli Mi-17 per trasportare truppe, anche per incursioni in operazioni speciali, evacuare vittime, spostare munizioni e altri rifornimenti, o anche per attaccare obiettivi russi, comprese truppe o infrastrutture", ha affermato Rob Lee, un membro del Foreign Policy Research Institute di Philadelphia. Gli elicotteri possono infatti essere equipaggiati con missili e razzi, consentendo loro di svolgere un ruolo di attacco e fornire supporto aereo ravvicinato alle truppe di terra. 

Una funzione che permette agli Usa di sostenere militarmente Kiev con strumenti militari tecnicamente di difesa e supporto logistico, ma che all’occorrenza possono trasformarsi in vere e proprie armi d’attacco. L’origine russa degli elicotteri aveva suscitato forti polemiche nel 2013, quando il Pentagono aveva speso 572 milioni di dollari per comprare i trenta velivoli dall’intermediario russo Rosoboronexport, un braccio commerciale che permette alla Russia di esportare tecnologie a duplice uso, militare e civile, verso gli altri Paesi, inclusi quelli che oggi stanno apertamente sostenendo l’Ucraina contro l’esercito russo.

La fornitura militare dalla Russia aveva scatenato le critiche del Congresso degli Stati Uniti, che avrebbe preferito un contratto con un’aziende americana. Ma il governo di allora guidato da Barack Obama aveva preferito gli elicotteri russi a quelli statunitensi in quanto più economici, adatti all’utilizzo nelle distese desertiche dell'Afghanistan o ad alta quota e perché i piloti afghani sapevano pilotarli, ha ricordato il Washington Post. Un decennio dopo, né il Congresso né il Cremlino avrebbero potuto prevedere che quegli stessi elicotteri sarebbero stati usati contro le forze russe, ha aggiunto la testata americana.

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