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Sabato, 20 Aprile 2024
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L'Ungheria "spegne" la radio anti-Orban, l'Ue attacca Budapest: "Rispettare la libertà d'informazione"

L'emittente Klubradio perde le frequenze e si sposta sul web. L'opposizione non ci sta e accusa il premier magiaro di voler silenziare le voci indipendenti. Sotto accusa anche la Commissione europea, solidale a parole con i giornalisti ma poco incisiva nella tutela delle libertà fondamentali

Un’altra voce si è spenta nel sempre meno affollato panorama mediatico ungherese. La radio indipendente Klubradio ha interrotto le trasmissioni dopo aver perso una battaglia legale per rinnovare la sua licenza. La scorsa settimana oltre 80 eurodeputati avevano scritto alla Commissione europea per incoraggiarla ad intraprendere un’azione “concreta” sulla libertà e il pluralismo dei media in Ungheria e Polonia. Lo stesso esecutivo Ue ha esortato le autorità ungheresi a non privare Klubradio dalle frequenze che le permettevano di trasmettere. In uno scambio con Bruxelles, hanno chiarito i funzionari Ue, da Budapest non è arrivata “alcuna risposta plausibile” alle preoccupazioni sull’indipendenza dei media. 

I precedenti

La chiusura della stazione indipendente, che da oggi sarà solo una web-radio, arriva dopo che il più grande quotidiano del Paese, il Népszabadság, ha smesso di pubblicare nel 2016. Formalmente, la testata ha smesso di stampare copie per motivi finanziari. Ma partiti di opposizione, attivisti e giornalisti hanno attribuito la chiusura all’azione del primo ministro Viktor Orban e alla sua intenzione di controllare i media. Tra gli altri casi che dimostrano la fuga dall’Ungheria dei media indipendenti ci sono anche le dimissioni di massa presentate lo scorso anno dai giornalisti del principale sito online di notizie, Index, per protesta sulla stretta del Governo sulla libertà dei media.

La reazione Ue

“L’Ungheria dovrebbe rispettare la carta dei diritti fondamentali, che include la libertà di espressione, informazione e di impresa”, ha ribadito ieri Christian Wigand, portavoce della Commissione europea, nel corso del briefing quotidiano con la stampa. La Commissione ha inoltre confermato di avere mandato una nuova lettera a Budapest per chiedere che le frequenze sospese “con motivazioni giuridiche molto discutibili” possano “continuare a essere utilizzate” da Klubradio, evitando così “danni irreparabili al padrone delle frequenze”. 

I 5 Stelle: "Bloccare i fondi a Orban"

“Klubradio, l’ultima radio indipendente ungherese chiusa nella notte, deve ritornare a trasmettere liberamente", ha chiesto Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, secondo cui "l’attacco di Orban contro la stampa libera e il giornalismo indipendente non è una novità ma una amara consuetudine tollerata finora da Bruxelles e dai partner europei", e per questo "è arrivato il momento di dire basta. Klubradio riapra o si avvii la procedura di blocco dei fondi europei”.

Orban senza freni

Il caso dell’emittente silenziata mette in imbarazzo la Commissione europea, ancora una volta costretta a uno scontro con il Governo magiaro che, di fatto, restringe da anni la libertà dei media. In Ungheria, alcuni giornalisti e politici dell'opposizione si dicono ormai delusi dalla reazione della Commissione, finora incapace di tutelare i principi europei di indipendenza della stampa e del diritto all’informazione degli ungheresi.

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