rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Consiglio Affari Esteri / Ucraina

Ue: "Reagiremo con unità e fermezza" a riconoscimento di Donetsk e Lugansk da parte di Putin

La Russia ha annunciato il sostegno ai separatisti in Donbass, e l'invio di truppe "per mantenere la pace". Bruxelles: "Pacchetto di sanzioni pronto"

Al termine del Consiglio Affari esteri “più lungo e intenso” degli ultimi anni, l'Ue aveva scelto la linea attendista sulla crisi tra Russia e Ucraina, approvando solo un mini pacchetto di sanzioni contro quattro membri della Duma, il Parlamento della Federazione Russa, eletti in rappresentanza della Crimea e della città di Sebastopoli, e contro il capo della commissione elettorale di Sebastopoli. Ma nelle poche ore successive alla fine della riunione la situazione è precipitata in maniera veloce, con Vladimir Putin che ha annunciato il riconoscimento delle due autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, e l'invio di truppe allo scopo dichiarato di "mantenere la pace".

Al termine della riunione a Bruxelles il capo della diplomazia comunitaria, Josep Borrell, aveva promesso che se Mosca avesse invaso o riconosciuto i due territori autonomisti del Donbass, l'Europa avrebbe risposto “con un fronte unito e forte” e approvato “un pacchetto di sanzioni” più corposo che sarebbe già pronto sul tavolo dei leader europei. Ma proprio mentre l'Alto rappresentante parlava a Bruxelles con i giornalisti, le agenzie di stampa battevano la notizia che il presidente russo, nei suoi colloqui telefonici con quello francese, Emmanuel Macron, e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, aveva informato i due leader che intendeva "firmare un decreto" sul riconoscimento delle due autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.

I due leader Ue “hanno espresso il loro disappunto per questo sviluppo della situazione” ma “hanno manifestato la loro disponibilità a proseguire i contatti” con Mosca, si legge in un resoconto ufficiale della discussione, per dare ancora una speranza alla diplomazia. Scholz e Macron hanno subito indetto un vertice di emergenza con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i loro "partner più stretti", per decidere le prossime mosse.

Putin annuncia che riconoscerà l'indipendenza di Donetsk e Lugansk

Il riconoscimento da parte di Mosca dell'indipendenza delle regioni ribelli del Donbass, è stato poi confermato dallo stesso Putin in un discorso alla nazione in serata, con la tv di Stato che ha anche mostrato un video del leader mentre firmava il decreto. "Il riconoscimento dei due territori separatisti in Ucraina è una palese violazione del diritto internazionale, dell'integrità territoriale dell'Ucraina e degli accordi di Minsk. L'Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione in solidarietà con l'Ucraina", ha twittato in risposta all'annuncio Borrell. Ma la realtà è che l'unità degli Stati membri non è certa, e c'è chi ancora non vorrebbe la linea troppo dura, per paura di ripercussioni economiche

Mosca ha deciso di inviare anche delle truppe nelle zone controllate dai ribelli, allo scopo "di mantenere la pace" ha affermato il Cremlino. In questo modo il Paese otterrà non solo di guadagnare di fatto fette del territorio ucraino, ma nel lungo periodo la presenza dei militari russi nel territorio impedirebbe l'ingresso di Kiev nella Nato, visto che nell'Alleanza Atlantica non possono entrare nazioni con dispute territoriali in corso. In questo modo Putin ripeterebbe lo schema già usato in Georgia, con il riconoscimento e l'appoggio militare fornito alla repubblica dell'Ossezia del Sud.

E proprio la Nato ha condannato la mossa di Putin. "Nel 2015 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, che comprende la Russia, ha riaffermato il suo pieno rispetto per la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina. Donetsk e Luhansk fanno parte dell'Ucraina", ha scritto in una nota il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha accusato Mosca di continuare "ad alimentare il conflitto nell'Ucraina orientale fornendo sostegno finanziario e militare ai separatisti", sostenendo che "sta anche cercando di inscenare un pretesto per invadere ancora una volta l'Ucraina".

Nella discussione al Consiglio Ue a Bruxelles la Lituania e la Lettonia avevano spinto per avere una linea più dura e sanzioni immediate contro la Russia senza attendere "ulteriori aggressioni". "Non dobbiamo aspettare nessun attacco" perché "l'Ucraina è già sotto attacco, prima di tutto economicamente", ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio, chiedendo addirittura “un'offerta di adesione all'Ue”, per Kiev, allo scopo di mandare “un segnale chiaro” a Putin.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ue: "Reagiremo con unità e fermezza" a riconoscimento di Donetsk e Lugansk da parte di Putin

Today è in caricamento