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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ue: “Triplicati gli arrivi di migranti dalla Turchia verso l’Italia”. Più sbarchi anche da Libia e Tunisia

La rotta del Mediterraneo centrale che porta alle coste italiane è quella che ha registrato l’incremento più alto nel 2021. Lo afferma la Commissione europea nella relazione sul fenomeno

Un aumento da non sottovalutare. La Commissione europea ha messo in guardia gli Stati membri sugli arrivi di migranti irregolari attraverso le rotte tradizionali del Mediterraneo e quelle sviluppatesi più di recente lungo la frontiera tra i Paesi dell’Est Europa e la Bielorussia. L’Italia, a detta dell’esecutivo Ue, si trova sotto pressione a causa di un aumento degli sbarchi di migranti che arrivano da Libia, Tunisia e Turchia in maniera "autonoma", senza passare dunque per le navi civili e miliari che operano nell'area.

La tratta di migranti attraverso il Mediterraneo centrale, precisa la relazione Ue, ha infatti registrato “l'aumento più elevato di tutte le rotte (migratorie, ndr) nel corso del 2021”, con un incremento dell’82 per cento rispetto al 2020. L’Italia è stato principale Paese di destinazione di questa rotta, “con oltre 41.000 arrivi totali, quasi la metà dei quali dalla Libia”, mentre Malta ha registrato “un calo del 78 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020”. “Anche la migrazione dalla Tunisia - si legge nella relazione - rimane elevata rispetto agli anni precedenti, rappresentando quasi il 40 per cento dei migranti irregolari arrivati finora in Italia nell'anno in corso”. Un'altra rotta che ormai interessa il Belpaese è quella del Mediterraneo orientale, attraverso la quale vi è stato “un notevole aumento del 208 per cento degli arrivi direttamente dalla Turchia verso l'Italia, con 6.175 sbarchi nel 2021 rispetto ai 2.007 nel 2020”. Oltre il triplo. 

Gridare all’emergenza di fronte a questi dati resta comunque un’esagerazione, soprattutto se si fa un paragone con la crisi migratoria. “Nel complesso - si precisa nel documento - il numero totale di migranti irregolari su tutte le rotte rimane significativamente al di sotto dei livelli che risalgono alla crisi del 2015” quando attraverso il Mediterraneo centrale si arrivò a picchi di 20.000 sbarchi al mese, mentre dalla rotta orientale giunsero nell'Ue oltre 200.000 migranti nel solo mese di ottobre 2015. Tuttavia, “gli arrivi hanno iniziato a crescere, con il numero di attraversamenti illegali alle frontiere esterne dell'Ue nei nove mesi del 2021 che ha raggiunto quota 120.000, rispetto ai quasi 77.000 nello stesso periodo del 2020 e poco più di 91.000 nello stesso periodo del 2019”.

Oltre che sui numeri, l’Italia è stata avvertita anche sui mezzi di trasporto che stanno portando sempre più migranti irregolari nel Paese. Questo nuovo flusso, ha spiegato in conferenza stampa la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, è infatti caratterizzato “da un cambiamento” rispetto al passato perché non si tratta più di sbarchi “provenienti dalle navi ong che svolgono operazioni di ricerca e salvataggio in mare”, ma i migranti ora “arrivano autonomamente in Italia partendo dalla Tunisia, nonostante la Guardia costiera tunisina abbia quadruplicato gli sforzi per prevenire le partenze”.

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