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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ue e Svizzera verso la rottura: aut aut di Bruxelles dopo il no di Berna al trattato che la lega all’Unione

Il vicepresidente della Commissione avverte: “Se falliscono i negoziati, gli attuali accordi andranno in scadenza”. Una prospettiva che mette a rischio l’export elvetico verso il mercato europeo

Non si rischia la 'Brexit elvetica', ma solo perché la Svizzera - a differenza del Regno Unito - non è mai entrata nell’Unione europea. Tuttavia, il ginepraio di oltre cento accordi bilaterali che regolano dagli anni Settanta i rapporti tra Berna e Bruxelles potrebbero presto passare alla storia per fare posto a una relazione tutt’altro che ordinata. A lanciare l’allarme è stato Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea nonché uomo degli accordi tra l'Ue e i suoi vicini di casa, a partire da britannici e svizzeri. 

A innervosire il politico europeo sono le difficoltà che stanno affrontando Bruxelles e Berna a trovare un patto che vada a rimpiazzare gli attuali accordi bilaterali. L’Ue spinge da anni per un trattato che porti la Svizzera, fortemente ancorata al mercato unico europeo pur non facendone parte, ad allinearsi alle regole Ue man mano che queste evolvono, senza dover andare a modificare gli accordi bilaterali ogni volta che si cambia qualcosa. Un sistema che, a detta di Bruxelles, garantirebbe condizioni di parità, un meccanismo per risolvere le controversie e contributi regolari alle finanze europee. Ma finora i negoziati sono risultati in un nulla di fatto. 

“Se i nuovi negoziati non dovessero portare al successo - ha avvertito Sefcovic in un’intervista rilasciata al Der Spiegel - gli accordi bilaterali ancora in vigore scadrebbero gradualmente e a un certo punto renderebbero le nostre relazioni obsolete”. Non rinnovando né prorogando gli accordi esistenti, è stato il monito del vicepresidente della Commissione, questi andranno via via in scadenza, lasciando ‘scoperta’ la relazione tra il blocco di 27 Paesi Ue e lo Stato elvetico. 

“Abbiamo urgente bisogno di sapere dalla Svizzera se vuole seriamente negoziare con noi”, ha aggiunto Sefcovic. Tra le conseguenze ipotizzate da Bruxelles, c’è quella che riguarda i dispositivi medici prodotti in Svizzera che, senza un adeguato sistema di certificazione Ue, non potrebbero più essere venuti nel mercato unico. Di qui l’interesse di Berna a restare ‘agganciata’ all’Ue pur non facendone parte. Un rapporto che però, senza una volontà condivisa per andare avanti, rischia seriamente di rompersi.

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