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Giovedì, 25 Aprile 2024
Privacy

Strasburgo: basta raccogliere dati su orientamento sessuale o malattie per indirizzare gli Ads

Il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva sui servizi digitali che chiede la stretta, ma in Consiglio Ue ci sono resistenzerappresenta i Paesi membri

Le grandi aziende di internet devono smetere di raccogliere dati sensibili degli utenti sulla loro sessualità, le loro condizioni di salute e la loro fede politica e religiosa, al fine di indirizzare meglio la pubblicità. A chiederlo è il Parlamento europeo che ha approvato una direttiva che chiede di porre fine al "far west" digitale.

L'Aula ha ribadito, durante la sessione plenaria di Strasburgo, la sua volontà di creare uno spazio digitale più sicuro per utenti e aziende digitali dando via libera ai negoziati con i governi Ue. Questo giovedì gli eurodeputati hanno approvato un centinaio di emendamenti sulla legge sui servizi digitali (Dsa) legislazione che ha come obbiettivo quello di proteggere i diritti fondamentali online. Il nuovo testo, passato con 530 voti favorevoli, 78 contrari e 80 astensioni, rappresenta il mandato per negoziare la stesura finale della legislazione con la presidenza francese del Consiglio, che rappresenta i Paesi membri.

Tra gli emendamenti più importanti vi è quello in materia di privacy, che se dovesse essere approvato in via definitiva, imporrebbe importanti restrizioni sulla pubblicità online. La mossa sembra destinata ad aumentare la pressione sui giganti del digitale che si basano sulla profilazione degli utenti per indirizzare gli annunci, con Facebook e Google, che fannobuona parte dei loro affari attraverso il microtargeting degli utenti di Internet. Se approvata dal Consiglio, la legislazione vieterebbe la profilazione pubblicitaria dei minori e l'uso di dati personali altamente sensibili come l'origine razziale o etnica, l'affiliazione politica o religiosa, l’orientamento sessuale o i dati sulla salute.

Durante la presentazione davanti agli eurodeputati, delle priorità della presidenza semestrale francese dell'Ue, il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron ha dichiarato di voler “creare un mercato unico digitale”, che permetta lo sviluppo di nuove tecnologie e la facilitazione degli investimenti in questo settore strategico. Ma Parigi pare riluttante nei confronti delle nuove regole sulla privacy volute dai deputati, e non è la sola capitale, il che potrebbe rendere difficile l’approvazione di questa legge in Consiglio.  Anche perché il Consiglio stesso non ha mostrato alcun interesse ad affrontare la questione della pubblicità online nel Dsa

Come riporta Politico il 12 gennaio in un evento organizzato dal Consiglio Atlantico, il ministro francese del digitale Cédric O ha detto che i limiti sulla pubblicità mirata potrebbero "ostacolare il ritmo e il progresso" dell'adozione delle leggi tecnologiche dell'Ue, il Dsa e la sua legge sorella incentrata sulla concorrenza online, il Digital Markets Act.

Il Dsa ha come altro obbiettivo quello di permettere alle autorità di far sparire dalla rete le immagini di abusi sessuali su minori, contenuti terroristici e violenti, dando agli utenti un maggior controllo su ciò che apparirà loro online e proteggendoli da contenuti dannosi e illegali. La direttiva vuole facilitare la rimozione dei contenuti illegali, assicurando che questa venga effettuata nel modo più rapido possibile. La normativa mira ad aiutare anche ad affrontare il tema della disinformazione politica o quella relativa alla salute e ad introdurre regole migliori per la moderazione dei contenuti e per la protezione della libertà di espressione.

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