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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"L'Ue non può investire nella Difesa, ma spenderà lo stesso otto miliardi in tecnologie militari"

Il gruppo della Sinistra unita dell'Europarlamento porta il Fondo comunitario per la ricerca in nuovi armamenti alla Corte costituzionale tedesca con l'obiettivo di bloccarlo: "Una violazione dei trattati che viola il progetto di pace e che andrà a beneficio solo dell'industria della guerra"

Il Fondo europeo per la difesa 'Edf', lanciato nel 2017 per finanziare la ricerca in prodotti e tecnologie militari innovative, è una palese violazione dei trattati dell'Unione europea, che impediscono di investire in operazioni di guerra. È l'accusa che arriva del gruppo della Sinistra unita del Parlamento europeo, la Gue, che oggi lancerà un ricorso alla Corte costituzionale federale tedesca, nel tentativo di fermare il fondo e chiedere che i soldi che gli sono stati destinati, otto miliardi per il periodo 2021-2027 , siano invece investiti in spese sociali o altre politiche.

"L'Edf è chiaramente non solo una violazione dei trattati dell'Ue, ma è una violazione fondamentale del cosiddetto progetto di pace dell'Unione che andrà a beneficio solo dell'industria degli armamenti”, ha attaccato a nome del gruppo l'eurodeputato tedesco della Die Linke, Özlem Demirel, secondo cui il fondo sarebbe una “espressione della crescente militarizzazione della politica estera e di sicurezza dell'Ue”. Per Demirel “gettare miliardi nell'industria degli armamenti è politicamente sbagliato, anche perché questi soldi potrebbero essere usati per affrontare la crisi economica, ecologica e sociale. Invece, stiamo sviluppando attrezzature per alimentare la violenza e la guerra". Nella sua battaglia legale la Sinistra unita farà leva sull'articolo 41, paragrafo 2, del Trattato sull'Unione europea che vieta di imputare al bilancio dell'Ue “spese derivanti da operazioni aventi implicazioni militari o di difesa”, accusando la Commissione di aver usato un trucco, a scavalcare questo articolo, cioè aver destinato i fondi a a iniziative volte, almeno a livello formale, “a promuovere la concorrenza” e di “politica industriale”.

Come spiega la stessa Agenzia europea per la difesa sul suo sito, i 7,953 miliardi dell'Edf serviranno a finanziare, per circa un terzo di questi soldi progetti di ricerca nel settore della difesa, e i restanti due terzi integreranno gli investimenti degli Stati membri cofinanziando i costi per lo sviluppo delle capacità di difesa dopo la fase di ricerca. Di fatto quindi, per la prima volta, finanziamenti su larga scala fluiranno dal bilancio dell'Ue all'industria militare e della difesa per sostenere lo sviluppo di nuovi sistemi come gli armamenti supportati dall'Intelligenza artificiale, il Future Combat Air System e l'Eurodrone. Per Demirel ciò è stato possibile anche per la “mancanza di trasparenza e di vigilanza da parte del Parlamento” nelle varie fasi di sviluppo del fondo. L'assemblea comunitaria ha dato il suo via libera al fondo nella plenaria dello scorso aprile, quando il progetto è stato approvato dalla maggioranza dei deputati.

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