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Giovedì, 25 Aprile 2024
Diritto d'asilo

L'Europa smentisce la tesi dell'Italia sui migranti

Bruxelles afferma che le autorità italiane sono responsabili di tutte le persone che si trovano nelle sue acque territoriali

Dopo diversi appelli affinché l’Italia permetta lo sbarco delle navi delle ong che hanno salvato centinaia di persone nel Mediterraneo, dalla Commissione europea è arrivato un nuovo monito. I migranti a bordo delle navi presenti nelle acque territoriali italiane, ha precisato l’esecutivo europeo, hanno tutti diritto di fare domanda d’asilo e l’Italia ha l’obbligo di garantire il rispetto delle procedure previste dalle norme internazionali. Un orientamento che smentisce quanto affermato dal governo di Roma, ovvero che i migranti salvati nel Mediterraneo debbano fare domanda d’asilo al Paese di bandiera delle navi delle ong in questione (cioè la Germania e la Norvegia). 

"I cittadini di Paesi terzi presenti nel territorio di un Paese membro, incluse le acque territoriali, possono fare domanda d’asilo e in questo caso gli Stati membri sono tenuti a offrire un accesso effettivo alle procedure d’asilo" nel rispetto "del chiaro quadro normativo in vigore". La precisazione è arrivata da Anitta Hipper, portavoce della Commissione europea per gli affari interni, rispondendo a una domanda sui due siriani che hanno passato la notte al molo 10 del porto di Catania. I due, che si trovavano a bordo della nave Geo Barents ancora in attesa del permesso di attracco, ieri si sono buttati a mare e hanno raggiunto a nuoto il porto siciliano. Bloccati dalle forze dell’ordine, i due migranti hanno dormito sul molo trovandosi di fatto in un limbo giuridico, con l’Italia che negava ogni responsabilità nei loro confronti. Nelle ultime ore uno dei due è stato portato via in ambulanza perché "ha 39 di febbre", ha fatto sapere Medici senza frontiere. 

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La Commissione non solo ritiene che i due siriani abbiano diritto di fare domanda d’asilo in Italia, ma che altrettanto valga per gli altri migranti che si trovano a bordo delle navi nelle acque territoriali italiane. L’orientamento Ue smentisce quello del governo italiano che ritiene responsabili dell’accoglienza dei migranti i Paesi di bandiera delle navi che li hanno salvati nel Mediterraneo. Lo stesso ministro della Giustizia, l’ex magistrato Carlo Nordio, ha sostenuto che "la gestione dei migranti deve essere fatta dallo Stato di primo accesso. E se una nave straniera in acque internazionali accoglie dei migranti, lo Stato di primo accesso è quello di bandiera di quella nave". Una fattispecie, quest’ultima, che non è prevista dal Regolamento di Dublino, il "quadro normativo" citato dalla portavoce della Commissione che prevede una responsabilità per il Paese di transito solo quando l’ingresso nel secondo Stato avviene illegalmente. 

Nelle ultime ore la Francia si è fatta avanti per soccorrere al porto di Marsiglia la nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranée con a bordo 234 persone, tra le quali ci sono 55 minori. "Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo", hanno affermato le autorità francesi in contrasto con il governo italiano che ha permesso lo sbarco dei soli naufraghi ritenuti "vulnerabili" dalle autorità italiane.

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