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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il rifiuto

Dall'Ue vaccini anti-Covid gratis alla Cina. Replica di Pechino: "Ne produciamo abbastanza"

Bruxelles propone la donazione delle dosi mRna al Paese colpito dalla recrudescenza del virus. Ma il governo cinese assicura di non averne bisogno

Un'offerta solidale rispedita al mittente. L'Unione europea nelle ultime ore ha offerto alla Cina l'invio dei vaccini anti-Covid che hanno salvato la vita a tanti europei. Bruxelles non ha chiesto nulla in cambio: come confermato dai portavoce della Commissione, le dosi sarebbero arrivate a Pechino a titolo di "donazione". Ma dal governo cinese è arrivata una secca smentita della necessità di dosi antivirali dall'estero visto che la produzione interna dei vaccini cinesi sarebbe "sufficiente" a coprire la domanda.

L'addio alla politica zero-Covid

Un'affermazione che si scontra con la realtà di un Paese nuovamente alle prese con una recrudescenza del virus nonostante le stime ufficiali parlino di sole 5.253 morti dall'inizio della pandemia. In assenza di numeri affidabili sugli effettivi contagi, diversi Stati hanno imposto nelle ultime ore il tampone obbligatorio per in passeggeri in arrivo dalla Cina, che di recente ha fatto inversione a U sulla politica del 'zero-Covid', che imponeva ai suoi cittadini di restare in lockdown mentre nel resto del mondo le misure di distanziamento sociale sono ormai un ricordo del passato. 

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L'offerta

I nuovi allarmi sulla diffusione del virus nel Paese più popoloso del mondo aveva convinto l'Ue a intervenire. "Vista la situazione sul Covid in Cina, la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, si è messa in contatto con la controparte cinese per offrire la solidarietà e il sostegno dell'Ue", ha detto questa mattina un portavoce della Commissione. "Ciò include la conoscenza degli esperti di salute pubblica ma anche le donazioni di vaccini adattati alle varianti", ha aggiunto confermando quanto diffuso nelle ore precedenti dalla stampa britannica, ovvero che alle autorità di Pechino era pervenuta un'offerta di dosi gratuite da parte di Bruxelles. 

La reazione

"Dall'ingresso nel nuovo livello di controllo e prevenzione pandemica, la Cina ha continuamente incrementato il proprio tasso di vaccinazione, rafforzato la sua capacità di cura e espanso la sua capacità di produzione di risorse mediche con forniture sufficienti", ha detto Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese. "È stata attivata la linea di produzione di vaccini contro il Covid-19, con una capacità di produzione annuale pari a 7 miliardi di dosi", ha aggiunto la portavoce. Parole che il network di Stato cinese Cgtn ha riportato come una spiegazione sul "perché l'offerta" di Bruxelles "non è necessaria".

Il precedente

Il 'no, grazie' di Pechino alle offerte di aiuto dall'Europa non è una novità. Mesi fa la Germania aveva offerto dosi anti-Covid al Paese asiatico, ma il governo cinese aveva preferito limitare la somministrazione delle dosi donate da Berlino ai soli cittadini tedeschi residenti in Cina. L'accesso ai vaccini mRna sviluppati tra l'Europa e gli Stati Uniti resterà dunque un miraggio per centinaia di milioni di cinesi che dovranno accontentarsi della protezione offerta dal Sinovac di produzione locale. Oltre ai dubbi della comunità scientifica sulla sua efficacia contro il virus, resta il dato che solo il 40% della popolazione cinese over 80 ha ricevuto le tre dosi del farmaco necessarie a una protezione sufficiente dal contagio.

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