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Sabato, 20 Aprile 2024
L'allarme

In Europa la maggior parte dei siti con materiale pedopornografico del mondo

Secondo i dati della ong Internet Watch Foundation sono ben l'86 per cento. In aumento i video di bambini registrati dalle webcam a loro insaputa

L’Ue è il più grande host al mondo di siti contenenti materiale pedopornografico. Secondo i dati forniti dall'Internet Watch Foundation (Iwf), la più grande Ong europea per la segnalazione di materiale pedopornografico, l’86 per cento dei siti contenenti immagini di abusi sessuali su bambini sono ospitati in Europa. Per questo circa venti organizzazioni dedicate alla protezione dei bambini ha inviato una lettera aperta alla Commissione per chiedere “un'azione immediata da parte degli Stati membri dell'Ue”.

L'esecutivo comunitario doveva presentare la sua iniziativa per combattere la circolazione della pornografia infantile sia online che offline alla fine dello scorso anno. Tuttavia, il progetto di direttiva ha subito degli enormi ritardi e non sarà pronto prima del 30 marzo. Ma esperti dell'Iwf dicono che una nuova legislazione è necessaria il più presto possibile per proteggere i bambini, dato che il fenomeno degli adescamenti online e degli abusi è in preoccupante aumento.

"Il potenziale della tecnologia per frenare questo crimine deve ancora essere pienamente sfruttato", hanno detto le Ong nella loro lettera, chiedendo alla Commissione di autorizzare strumenti automatizzati per il rilevamento della pornografia infantile. Ma la proposta è già stata al centro di accesi dibattiti poiché secondo i difensori della privacy autorizzare il controllo dei contenuti creerebbe un pericoloso precedente, non c'è infatti alcuna garanzia che questo monitoraggio non sarebbe esteso in futuro a seguito di un attacco terroristico o altri shock significativi. Inoltre, il monitoraggio dei contenuti indebolirebbe la crittografia, che è uno strumento fondamentale per proteggere le comunicazioni private, spiega Euractiv.

"Siamo favorevoli ai piani dell'Ue di presentare una nuova legislazione per affrontare questo crimine ripugnante, e speriamo che includa una strategia più chiara per prevenire la creazione di questo immaginario e migliorare la situazione dei problemi di hosting dell'Europa", ha detto Emma Hardy, direttore delle comunicazioni di Iwf.

La richiesta di intervento è stata fatta alla luce dei preoccupanti dati emersi dalla valutazione di Europol sulla minaccia del crimine grave e organizzato nell'Unione europea che ha evidenziato il continuo aumento delle attività legate agli abusi sessuali sui minori online negli ultimi anni. In particolare, l’aumento ha riguardato le immagini "autogenerate", ovvero quelle che sono state filmate direttamente dalla webcam a insaputa dei bambini e dei genitori. Questo fenomeno è aumentato di quasi quattro volte rispetto ai livelli pre-pandemia, secondo gli esperti per colpa delle chiusure e del conseguente aumento di tempo passato davanti al pc.

Nel rapporto l’agenzia dell’Ue ha identificato due grandi problematiche: l'uso crescente del live streaming e la diffusione delle tecniche di adescamento, entrambe pratiche che i predatori sessuali usano per avvicinarsi ai bambini. Inoltre, il report dell’Europol ha sottolineato che l'abuso dei bambini online rimane un crimine gravemente sottostimato, dove molte vittime non vengono mai identificate.

La valutazione dell'Iwf sottolinea che le giovani ragazze sono sempre più la categoria più a rischio, stimando che ora rappresentano il 97 per cento dei contenuti illegali online, rispetto al 60 per cento di 10 anni fa. L'anno scorso, la fascia di età tra gli 11 e i 13 anni è stata la più colpita, ma gli esperti avvertono che la fascia di età tra i 7 e i 10 anni è quella in più rapida crescita.

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