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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Parigi vuole che il francese diventi la lingua di lavoro dell'Ue al posto dell'inglese

Nel suo semestre di presidenza il governo di Macron pretenderà che tutti i documenti ufficiali e le riunioni si tengano nell'idioma a cui vuole ridare lustro internazionale

L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea in seguito alla Brexit è vista da Parigi come un'opportunità per dare nuovo lustro al francese, l'idioma che un tempo era molto diffuso nel continente, e si studiava anche a scuola in Italia ad esempio, ma che col passar del tempo è stato completamente soppiantato dall'inglese, la principale “lingua franca” a livello mondiale.

Senza più i britannici in effetti l'inglese non è più la lingua ufficiale di nessuno degli Stati membri dell'Ue e per questo il governo di Emmanuel Macron ha deciso che tutti i documenti di lavoro, durante la loro presidenza di turno semestrale prevista per il 2022, saranno in francese e non in inglese come accade adesso. “Anche se ammettiamo che l'inglese è una lingua di lavoro ed è comunemente praticata, le basi per esprimersi in francese rimangono pienamente in vigore nelle istituzioni dell'Ue”, ha detto un alto diplomatico di Parigi a Politico. “Dobbiamo arricchirlo e farlo rivivere affinché la lingua francese riacquisti davvero terreno e, soprattutto, il gusto e l'orgoglio del multilinguismo”, ha continuato il funzionario, spiegando che tutte le riunioni ad alto livello del Consiglio si svolgeranno in francese anziché in inglese durante il loro semestre di presidenza.

L'Unione europea ha in tutto 23 lingue ufficiali anche se gli Stati membri sono 27. Questo perché alcuni Paesi parlano la stessa lingua, come ad esempio Germania e Austria o Belgio e Francia. Le lingue di lavoro sono però inglese, francese e tedesco. Questo significa che tutti i documenti ufficiali sono tradotti in queste tre lingue e, solo se richiesto ad esempio da alcuni deputati, in una delle altre. Di fatto però nessuno parla tedesco in una riunione, poco in francese e quasi sempre in inglese. Parigi ora vorrebbe che questo ordine cambiasse. Così durante il loro semestre di presidenza tutte le note e i verbali saranno "prima in francese" e il Consiglio, l'organismo che rappresenta i governi, vorrà che tutte le lettere che arriveranno della Commissione siano in francese. "Chiederemo sempre alla Commissione di inviarci in francese le lettere che desidera indirizzare alle autorità francesi e, se non lo faranno, aspetteremo la versione francese prima di girarla al nostro governo", ha affermato il diplomatico.

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