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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Le trattative / Russia

L'Ue non vuole far arrabbiare la Cina, ammorbidite le sanzioni per chi aiuta la Russia

Nel testo dell'undicesimo pacchetto di misure restrittive inserita una clausola che renderebbe più difficile colpire quei governi, come quello di Pechino, che stano permettendo a Putin ad aggirare i blocchi al commercio

L'Unione europea va verso un ammorbidimento del nuovo pacchetto di sanzioni per non creare uno scontro con la Cina. Il piano iniziale era quello di eliminare tutte le scappatoie che stanno permettendo a Mosca di aggirare le sanzioni imposte dal blocco in risposta all'invasione dell'Ucraina. Per farlo la Commissione proponeva di colpire quei Paesi terzi che, facendo da intermediari, stanno permettendo di fatto alla Russia di Vladimir Putin continuare a importare merci che dovrebbero essere bandite dal commercio con la Federazione, tra cui anche componenti ad alta tecnologia necessari per portare avanti il conflitto.

L'Ue vuole ridurre le scappatoie alle sanzioni a Mosca (ma senza toccare Cina e Turchia)

Ma questo avrebbe significato con ogni probabilità aprire alla possibilità di dover sanzionare anche Pechino, facendo arrabbiare il gigante asiatico, e mettendo in pericolo importanti settori del mercato con la Cina. Per questo diverse capitali hanno chiesto un ammorbidimento dell'undicesimo pacchetto di misure punitive e ora l'ultima bozza dice che "misure alternative" dovrebbero essere prese in considerazione prima che il blocco limiti il commercio con qualsiasi Paese terzo per aver infranto le sanzioni esistenti. La scorsa settimana, durante una prima discussione sulla proposta tra i 27 Paesi membri, la Germania, l'Unghieria ed altre nazioni hanno messo in guardia da eventuali future restrizioni al commercio con la Cina.

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Il nuovo documento prodotto dopo la riunione, che è stato visionato da Reuters, è stato discusso oggi dai rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri nel Coreper, e rispetto alla proposta originale, renderebbe più difficile sanzionare i Paesi terzi dopo l'aggiunta di una nuova clausola che prevede che prima di avanzare una proposta di questo tipo si debbano prendere in considerazione "misure alternative", come ad esempio il sanzionare entità individuali. La necessaria approvazione da parte di tutti i Ventisette governi dell'Ue non è prevista prima del vertice del G7 dei Paesi più industrializzati del mondo che si terrà a Hiroshima venerdì e sabato prossimi e forse potrebbe arrivare anche dopo.

Oltre ai Paesi terzi la proposta include decine di società e individui russi da inserire nella lista, tra cui il ministero della Difesa russo, l'intelligence estera SVR, il gigante della difesa Rostec, i soci dell'esportatore di armi Rosoboronexport e i mercenari Wagner. Per la prima volta saranno colpite anche otto aziende in Cina, altrettante in Iran, due in Uzbekistan e una rispettivamente in Siria, Armenia ed Emirati Arabi Uniti.

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