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Sabato, 20 Aprile 2024
Vaiolo delle scimmie

L'Ue verso l'acquisto di 50mila vaccini contro il vaiolo delle scimmie

Secondo gli esperti, se somministrati entro i primi quattro giorni dall'esposizione a un caso di Monkeypox, le dosi possono avere “un effetto protettivo significativo”

L’Unione europea si prepara ad acquistare 50mila dosi di vaccini da distribuire ai Paesi per arginare la diffusione del vaiolo delle scimmie. La notizia, riportata dai media belgi negli ultimi giorni, arriva in seguito alla decisione del governo di Bruxelles di ordinare 1.250 dosi anti-vaiolo, ovvero l’ammontare di vaccini dell’acquisto congiunto Ue che spettano al Belgio in proporzione alla sua popolazione. Applicando lo stesso metodo, all’Italia spetteranno fino a 6.700 dosi. 

I vaccini oggi a disposizione dei sistemi sanitari Ue per l’immunizzazione dal vaiolo prevedono due somministrazioni per ogni paziente. Come ha chiarito pochi giorni fa il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), se somministrati entro i primi quattro giorni dall'esposizione a un caso confermato di vaiolo delle scimmie, i vaccini possono avere “un effetto protettivo significativo”. Per questo gli esperti Ue hanno rivolto un appello alle istituzioni per garantire una scorta di dosi da usare per proteggere le persone che hanno avuto contatti con chi ha contratto la malattia. Tra il 15 e il 23 maggio nell’Ue sono stati accertati 67 contagi in nove Paesi, inclusa l’Italia.

La valutazione degli esperti ha spinto la Commissione europea ad agire mobilitando Hera, la nuova Autorità Ue per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie. In coordinamento con gli Stati membri, Hera provvederà a procurare vaccini e terapie per il vaiolo delle scimmie facendo leva sul ‘peso’ della domanda di tutti e ventisette i Paesi membri. Una volta acquistati i vaccini e i medicinali, le dosi verrano assegnate agli Stati secondo il metodo pro rata già applicato durante la campagna vaccinale contro il Covid-19 e che prevede una prima ripartizione in proporzione alla popolazione dei singoli Paesi, seguita da una fase di negoziati tra i governi nazionali. Questi ultimi possono infatti scambiarsi quote di vaccini o medicinali a seconda delle esigenze. Le eventuali dosi rimaste ‘invendute’ potranno dunque essere riassegnate usando lo stesso metodo. 

Secondo quanto riportato dal sito della tv belga Ln24, delle 50mila dosi che intende acquistare l’Ue, “30mila potranno essere consegnate quasi immediatamente agli Stati membri” mentre “il resto verrà fornito nelle settimane e nei mesi a venire”. La Commissione europea per ora ha preferito non commentare queste cifre, ma si è limitata a confermare il piano di acquisto congiunto. 

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