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Venerdì, 19 Aprile 2024
La provocazione / Ucraina

Ucraina, esercitazioni russe a fuoco vivo in Crimea. Ue: "Pronti a reagire duramente"

Schierati nella penisola strappata a Kiev 6mila soldati, aerei da combattimento, bombardieri e flotte. Washington punta a bloccare tutte le rotte commerciali di Mosca e la vendita di armi

Vladimir Putin continua ad alzare l'asticella delle provocazioni contro l'Ucraina. Le forze militari russe hanno dato il via a un'altra esercitazione in Crimea, il territorio strappato a Kiev nel 2014, e lo stanno facendo a fuoco vivo, cioè con proiettili veri. L'Unione europea continua a tenere una linea attendista, ma ha fatto sapere si essere pronta a “reagire duramente” con azioni che avranno “forti conseguenze politiche ed ingenti costi economici” per Mosca in caso di aggressione.

L'Occidente ha già accusato la Federazione di aver ammassato più di 100mila soldati al confine ucraino, ora il ministero russo ha affermato di aver lanciato nella penisola di Crimea esercitazioni che coinvolgono 6mila soldati con aerei da combattimento, bombardieri, sistemi antiaerei e navi delle flotte del Mar Nero e del Caspio. In caso di conflitto la sproporzione delle forze in campo sarebbe enorme. La Russia ha tre milioni di soldati, di sui un milione attivi. L'Ucraina 1 milioni 155mila, di cui attivi 225mila. Dal punto di vista degli armamenti la sproporzione è ancora più devastante. Mosca ha 1.500 jet, 538 elicotteri e 13mila carrarmati, Kiev soltanto 67 jet, 34 elicotteri e 2.430 carri armati.

Dopo una lunga video chiamata con i leader europei ieri, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che c'è "totale unanimità" su come trattare con la Russia, e il Pentagono ha affermato di aver messo 8.500 soldati in attesa di essere schierati a sostegno della Nato, mentre l'alleanza ha affermato che stava inviando navi e jet per rafforzare le difese dell'Europa orientale.

Il Cremlino a sua volta accusa l'Occidente di aumentare le tensioni con i suoi schieramenti e sostegno dell'Ucraina, creando così una spirale che non è ben chiaro se e come si fermerà. Putin ha presentato un elenco di richieste di sicurezza, inclusa la garanzia che a Kiev non sarà mai permesso di aderire all'Alleanza atlantica e che quest'ultima ritiri le truppe inviate nei Paesi dell'Europa orientali, richieste ovviamente rimandate al mittente.

L’Alto rappresentante per la Politica Estera dell'Ue, Josep Borrel, ha lanciato ieri un appello alla calma: “Dobbiamo restare tranquilli, faremo quel che dobbiamo fare, ma evitando una crisi di nervi”. Ma oggi le parole del portavoce della Commissione sono state più dure. Se la Russia "si imbarca in future violazioni della sovranità territoriale ucraina o in aggressioni reagiremo in maniera molto forte, ci saranno conseguenze politiche forti e saranno inflitti massicci costi economici all'aggressore", ha detto il portavoce, assicurando che “c'è una forte unità tra gli Stati membri e i nostri partner internazionali".

La Bild ha rivelato i contenuti della bozza che, secondo il tabloid tedesco, sarebbe stata presentata dal segretario di Stato americano Antony Blinken agli alleati anche in occasione della sua missione a Berlino della settimana scorsa. Tra le misure immaginate si prevede di bloccare le rotte commerciali della Russia in tutto il mondo, fermare le esportazioni di armi, limitare il ruolo di Mosca come maggiore forniture di materie prime, con la Germania che si è già detta disposta a chiudere i rubinetti del Nord Stream e bloccare l'ingresso del gas russo. La cosa però avrebbe conseguenze dure sulla situazione energetica europea. Dopo l'impennata di ieri, i prezzi del gas in Europa sono in calo del due per cento, ma restano sempre a livelli alti e purtroppo i livelli di stoccaggio sono al di sotto della media degli ultimi 5 anni.

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