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Giovedì, 28 Marzo 2024
TERRORISMO / Norvegia

Uccise 77 persone nella strage di Utoya, ora chiede di lasciare il carcere dopo soli 10 anni

Breivik si è presentato davanti ai giudici facendo il saluto nazista e ribadendo le sue idee apertamente razziste. Il suo psichiatra afferma che l’atteggiamento del condannato non è cambiato

Anders Breivik, il terrorista di estrema destra che nell’estate del 2011 massacrò 77 persone in Norvegia, ha chiesto ai giudici la concessione della libertà vigilata. Il responsabile dell’attacco con più vittime mai registrato in Norvegia in tempi di pace era stato condannato nel 2012 a 21 anni di carcere per aver ucciso 8 persone con un’autobomba e averne sterminate altre 69 con fucile semiautomatico nell'isola di Utoya. Il diritto penale norvegese permette ai condannati di chiedere la libertà condizionale dopo aver scontato i primi dieci anni di detenzione. La domanda di Breivik verrà dunque presa in esame.

Il condannato per terrorismo ha colto l’occasione per ribadire di fronte ai giudici il suo attaccamento alle idee che l’hanno portato a compiere la strage. Breivik si è presentato davanti alla Corte facendo il saluto nazista. Dopodiché si è definito il leader di un movimento neonazista norvegese, nonché un candidato al Parlamento nazionale, dando a intendere che avrebbe usato l'udienza per la libertà vigilata come un'opportunità per manifestare le sue posizioni apertamente razziste.

Il condannato ha inoltre portato in tribunale cartelli stampati in inglese che invitavano a “fermare il genocidio contro le nostre nazioni bianche” e che incitavano alla “guerra civile-nazista”.

La stampa norvegese ha definito “improbabile” la liberazione del terrorista. Randi Rosenqvist, lo psichiatra che ha seguito Breivik dalla sua incarcerazione ad oggi, ha dichiarato di “non poter rilevare grandi cambiamenti nel comportamento” del condannato. “In linea di principio e in pratica, chi cerca la libertà vigilata dovrebbe mostrare rimorso e dimostrare di aver capito perché tali atti non possono essere ripetuti”, ha aggiunto lo psichiatra. 

Nel 2017 Breivik ha perso una causa sul rispetto dei suoi diritti. La Corte d'appello ribaltò la decisione di un tribunale di grado inferiore secondo la quale il suo quasi isolamento in una cella di tre stanze era disumano. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha poi respinto un successivo ricorso.

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